21 marzo, con Libera contro le mafie: una marcia e un opuscolo
21 marzo: memoria e impegno per le vittime innocenti delle mafie. Come seguire la marcia nazionale di Libera a Napoli e una piccola richiesta.
Il 21 marzo, si celebra la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e caratterizzata dalla simbolica marcia. Presidi, studenti, associazioni, giovani e meno giovani si prendono con “1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi” strade in cui cammina, nascosta sotto diverse vesti, anche la criminalità organizzata.
Quest’anno la marcia nazionale si tiene a Napoli, sotto l’emblematico slogan “Terramia”. Emblematico non è soltanto lo slogan, ma anche la scelta della nostra città: “Napoli è una delle città che ha maggiormente pagato un tributo di sangue innocente negli ultimi anni. Ma saremo a Napoli anche per incoraggiare una Campania che resiste“, si legge sul sito di Libera. Una Campania che è al secondo posto di una classifica nera, quella delle regioni che contano il maggior numero di vittime per colpa delle mafie.
Alle 9.00 una folla di persone si muoverà da Piazza Garibaldi per giungere fino a Piazza Plebiscito, dove alle ore 10.30 circa dal palco principale verranno letti gli oltre mille nomi delle vittime innocenti delle mafie. E proprio da qui partirà la diretta simultanea in centinaia di luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina, con collegamenti internazionali.
Per chi come noi non potrà essere fisicamente presente, è possibile seguire la diretta su www.libera.it. Sul nostro profilo Instagram, inoltre, proveremo a condividere foto e video da Napoli; anzi, se per caso siete alla marcia, taggateci o inviateci materiale, lo reposteremo ben volentieri!
Marcia a parte, insieme a noi – e non necessariamente in mattinata – vorremmo che facesse anche un altro percorso, quello attraverso le storie delle vittime innocenti delle mafie. Ne abbiamo raccolte alcune in questo opuscolo lo scorso anno. Sono solo 7 tra 1055. Ma speriamo di non doverne raccontare una di più. Anche per questo, che sia un buon 21 marzo.
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere