Pallacanestro Antoniana: sogni e obiettivi della nuova squadra abatese
A Sant’Antonio Abate è nata la Pallacanestro Antoniana, un progetto a doppia faccia: non solo sport, ma anche impegno nel sociale. Due campi di azione ma un unico obiettivo. Quale? Per scoprirlo abbiamo intervistato il responsabile alle pubbliche relazioni, Alfonso Francesco Federico D’Aniello.
C’è una nuova squadra in città! Si chiama Pallacanestro Antoniana, si è costituita a fine agosto come associazione sportiva dilettantistica e domani farà già il suo esordio al Palatenda di Sant’Antonio Abate. Tra gli obiettivi principali vi sono il diventare un punto di riferimento per il paese e il riaccendere la passione del tifo giallorosso attorno al gioco del basket… Ma non solo! Riuscirà nei suoi intenti, che toccano sia la sfera sportiva che quella sociale? “Siamo molto ambiziosi”, è la risposta-promessa del responsabile alle pubbliche relazioni, Alfonso Francesco Federico D’Aniello. Lo abbiamo intervistato per sapere di più sulle origini del progetto, sui suoi primi mesi di vita, sulle iniziative future… e su molto altro!
“Pallacanestro Antoniana: l’inizio di una nuova era”. Si legge così aprendo la vostra pagina Facebook. Perché avete scelto proprio questa forte frase di uno degli ultimi successi di Jovanotti per presentarvi al pubblico?
Lo slogan scelto rappresenta un po’ il nostro obiettivo: realizzare qualcosa di nuovo a Sant’Antonio Abate. Se da una parte vogliamo portare i tifosi al Palatenda e sviluppare un sempre più crescente entusiasmo legato al gioco del basket, dall’altro ci proproniamo di impegnerci in iniziative di carattere sociale. Sulla divisa da gioco, infatti, oltre al nostro logo ufficiale, sarà presente un secondo simbolo: un cuore formato da due mani con al centro le parole “inclusione”, “rispetto”, “solidarietà”. Valori che dovranno guidarci anche in campo: le nostre squadre avranno il compito di distinguersi per queste qualità morali.
Hai detto “le nostre squadre”. Da quanti settori è formata la Pallacanestro Antoniana?
Oltre alla prima squadra, impegnata nel girone B del campionato di Promozione, molto probabilmente avremo un secondo team che gareggerà in un campionato amatoriale; staremo a vedere.
È previsto anche un settore giovanile?
Sì, ma non curato da noi direttamente. Collaboreremo a tal riguardo con l’Abatese Basket (altra associazione sportiva presente a Sant’Antonio abate, ndr). Il rapporto con quelli che definiamo nostri “cugini” è basato su reciproci interessi legati al futuro delle giovani promesse del territorio. Noi ci occuperemo esclusivamente della prima squadra, provando ad inserire man mano qualche under in rosa; loro, appunto, concentreranno l’attenzione sul vivaio.
Se qualcuno volesse partecipare ai vostri allenamenti e, magari, inserirsi in squadra, può già farlo o deve aspettare il prossimo anno?
La prima squadra al momento è completa, ma ci sono tante altre cose che si possono fare per e con la nostra associazione. La porta è aperta a tutti: creare aggregazione è uno degli scopi che ci siamo prefissi.
Hai parlato di iniziative anche nel sociale. Ne avete già qualcuna in programma?
Nulla di definito, ma, perché no, potremmo organizzare una “partita del cuore” con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare un progetto sociale, come ad esempio la realizzazione di un campetto di basket per riqualificare aree periferiche.
Torniamo alle origini. Il vostro progetto è sì “l’inizio di una nuova era”, ma nasce dalle ceneri di un qualcosa che, di fatto, già c’era: il team di basket del Centro Parrocchiale Santa Maria Rosa Nova. Perché avete optato per la creazione di una nuova squadra?
La Rosa Nova Basket nasceva dalla voglia di un gruppo di amici di dar continuità alle periodiche partitelle settimanali, con l’iscrizione ad un campionato amatoriale. Per alcuni, tra cui io stesso, quell’esperienza si è conclusa già da un po’. Quindi, posso affermare che quello della Pallacanestro Antoniana è un progetto completamente nuovo, che si è concretizzato anche grazie all’impegno – anche economico – dei soci. Con le quote versate copriremo una parte delle spese da sostenere; per la restante parte potremo contare sul sostegno economico di alcuni sponsor.
C’è qualcosa che dalla “vecchia era” portate con voi?
Sicuramente l’esperienza vissuta al Centro Pastorale ci ha formato molto. Ad esempio, abbiamo maturato competenze riguardo la gestione del gruppo. Ma più di tutto portiamo con noi la voglia di continuare a lavorare per il nostro paese.
A livello societario, chi è che compone la Pallacanestro Antoniana?
La nostra associazione vede al vertice il presidente Gerardo Varone. Gli altri membri dello staff sono soci più “maturi”: il direttore generale Gennaro Coppola, il dirigente accompagnatore Francesco D’Aniello, il medico sociale Pasquale D’Aniello, il fisioterapista Catello Sullo e gli altri soci Catello Avitabile e Assunta Esposito.
Ma non mancano giovani che stanno vivendo per la prima volta l’esperienza dirigenziale: il segretario Alfonso Cavallaro, il tesoriere Gianmarco Avitabile, i team manager Paolo Vitale e Carlo Varone, il dirigente accompagnatore Gaetano Avitabile, l’addetto stampa Francesco Rosanova, e io stesso in qualità di addetto alle pubbliche relazioni.
Inoltre, lo staff si completa con il coach Piervincenzo Costabile e il preparatore atletico Salvatore Malafronte.
E, invece, chi sono i protagonisti che vedremo in campo?
Tra i nostri cestisti abbiamo: Giuseppe Albanese, Fabio Attianese, Vincenzo Carbone, Sabatino D’Aniello, Luigi Delle Donne, Gennaro Ferraioli, Claudio Gargiulo, Alex Malafronte, Marco Monizio, Giovanni Nastro, Luca Tramonti, Gioacchino Russo e Enrico Sammarco. A loro si aggiungeranno durante il corso del campionato alcuni giovani under.
E li vedremo in campo già domani, alle 18.30, in casa (al Palatenda in via De Luca), contro la Fortitudo Basket Sorrento. Cosa dobbiamo aspettarci?
Sarà una partita difficile. L’inizio di un nuovo percorso non è mai semplice: siamo una società e una squadra giovane che deve trovare i giusti equilibri. I ragazzi sanno che il nostro obiettivo principale è ridare vita al basket abatese, coinvolgendo il tifo; e per raggiungerlo è necessario dare il massimo.
Lo sappiamo che questo è il vostro primo anno e che domani ci sarà solo la vostra prima partita; ma, provando a buttare un occhio al futuro, che piani avete?
Stiamo per cominciare ufficialmente quest’avventura. Non nascondiamo le nostre intenzioni: puntiamo al vertice della classifica già quest’anno e, ovviamente, prevediamo margini di crescita nelle prossime stagioni. Il nostro sogno-obiettivo, ripeto, è concretizzare un campionato che gli abatesi possano imparare a considerare un appuntamento fisso, con una squadra che possano sentire come rappresentante del nostro paese. Per farlo diventare realtà dobbiamo essere ambiziosi. E lo siamo.
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere