Global Strike for Future: dal Summit allo Sciopero globale per il clima
Manca poco: domani ci sarà il terzo “Sciopero globale per il clima”. Migliaia di persone, capitanate dall’attivista Greta Thunberg, scenderanno in piazza per chiedere ai governi politiche che mirino a ridurre le emissioni di inquinanti nell’atmosfera.
“La scienza da trent’anni è chiara ma voi distogliete lo sguardo, come osate? Siamo all’inizio di un’estinzione di massa e tutto quello di cui siete capaci di parlare è il denaro e favole di un’eterna crescita economica”. È con queste parole che Greta Thunberg, giovanissima attivista svedese, ha sferzato i rappresentanti politici mondiali intervenuti al “Summit di azione sul clima” delle Nazioni Unite, svoltosi il 23 settembre a New York.
Il vertice è stato fortemente voluto da António Guterres, Segretario generale dell’ONU, perché molti Paesi, Stati Uniti in testa, sembrano decisamente riluttanti a mantenere concretamente gli impegni siglati con gli Accordi di Parigi. La convenzione, stipulata nel 2015 a Parigi – lo si ricorda – impone uno sforzo ai Paesi aderenti a contenere l’innalzamento delle temperature entro i 2 gradi.
Il Summit ha, però, deluso le aspettative: i leader dei maggiori Paesi inquinanti, India, Brasile, Cina, Turchia, hanno limitato i loro interventi a deboli proclami. Il Presidente Trump, che ha preso parte alla conferenza solo per pochi minuti, non ha mai citato, nel suo discorso, le parole “clima” e “ambiente”. Anche l’Unione Europea, rappresentata dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, non è andata oltre la fiacca promessa di ridurre le emissioni entro il 2030.
Un decisivo segnale di svolta, invece, è stato lanciato da alcune aziende – Nestlé, Nokia e L’Oréal – le quali si sono impegnate a raggiungere zero emissioni entro il 2050. Il dato è ambivalente: da un lato preannuncia un’inversione di tendenza nei processi produttivi ed economici, inaugurando l’era della green economy. Dall’altro, conferma il legame indissolubile tra scelte finanziarie e politiche ambientali. Fino a che “produrre ecologico” non si imporrà come modello economicamente dominante – e cioè, in grado di sostenere le economie degli Stati – nessun Paese assumerà seri obblighi di riduzione delle emissioni?
L’ecosistema non può attendere il ravvedimento di riluttanti leader politici e manager aziendali. Non possono più aspettare le popolazioni minacciate dall’innalzamento del livello dei mari e devastate dalla siccità o dagli uragani. Non possono gli animali, messi in pericolo dalle erosioni dei loro habitat. La questione climatica è diventata una cosa seria, un problema avvertito in crescendo tra i giovani. Saranno proprio loro, infatti, insieme agli attivisti del movimento studentesco “Friday for Future”, a scendere in piazza (venerdì 27 settembre) per chiedere un sensibile cambio di rotta. Il Ministero dell’Istruzione, inoltre, ha diramato una circolare in cui si legge chiaramente che “Le scuole, nella propria autonomia, possono considerare giustificata l’assenza degli studenti occorsa per la partecipazione alla manifestazione del 27 settembre 2019, stante il valore civico che la partecipazione riveste”.
Decine le iniziative in tutta Italia, che vedranno coinvolte le principali città della penisola. A Napoli, la manifestazione, cui si presume la partecipazione di migliaia di aderenti, avrà luogo a partire dalle ore 9:00, a piazza Garibaldi (https://www.facebook.com/events/429292971028006/ ) Non solo: la mobilitazione avverrà anche a Salerno (https://www.facebook.com/events/2466020456992128/), Avellino (https://www.facebook.com/events/2445038985581700/ ), Caserta ( https://www.facebook.com/events/2371574659721437/ ) e Ischia (https://www.facebook.com/events/1626894630779556/ )
I cambiamenti climatici rappresentano un problema di tutti: manifestare è importante perché aiuta a formare una coscienza sociale condivisa e consapevole. Continuare a voltare lo sguardo oltre non ci salverà. Non più.
Classe 1995 e svariati sogni nel cassetto. Diritto, politica e astronomia sono le mie passioni: razionale al punto giusto, nel tempo libero mi lascio affascinare dall’infinito. Passerei intere giornate a leggere classici perché in uno vi ho letto che “la bellezza salverà il mondo”. E ci credo follemente.