#IoAccolgo: da che parte sta Sant’Antonio Abate?

Tutta n’ata storia porta la campagna #IoAccolgo a Sant’Antonio Abate e dintorni. Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ilaria Abagnale di aderire. Intanto anche i cittadini possono farlo offrendosi per “accogliere” la nostra coperta d’oro. 

#IoAccolgo: LA CAMPAGNA
È ora di scegliere da che parte stare. Recita così il pay off della campagna nazionale #IoAccolgo, nata su iniziativa di un ampio fronte di associazioni, enti e sindacati che hanno deciso di dire no all’odio e all’esclusione e di mobilitarsi per diffondere i valori dell’accoglienza, della solidarietà e dell’uguaglianza. 
Orecchie tese alle grida disperate di chi annega in mare, braccia aperte ai corpi raggrinziti recuperati tra le onde, alternativa morale – ma non solo – a un Governo sempre più sordo alle richieste d’aiuto di chi rischia la vita attraversando il Mediterraneo. È questo che #IoAccolgo vuole costruire. E siccome dov’è c’è alternativa c’è possibilità di prendere posizione, allora non abbiamo più scuse: è ora di scegliere da che parte stare. Anche per i cittadini e gli amministratori di Sant’Antonio Abate.  

L’INIZIATIVA DI TUTTA N’ATA STORIA
Tutta n’ata storia ha deciso di portare tra le strade del nostro Comune la coperta dorata, simbolo della campagna nazionale #IoAccolgo. L’avrete sicuramente vista più volte in tv e sui giornali: è la coperta termica con cui vengono avvolti i migranti durante le operazioni di primo soccorso. Gli ideatori di #IoAccolgo hanno deciso di ergerla a simbolo di accoglienza invitando tutti i sostenitori dell’iniziativa ad esporla al loro balcone. Ora immaginate: decine di coperte dorate che luccicano sotto il sole tra le nostre strade per dichiarare al mondo che Sant’Antonio Abate, il più periferico dei comuni della provincia di Napoli, è un paese civile, umano, accogliente. E la coperta più luminosa di tutte immaginatela lì, esposta a mo’ di bandiera fuori da una finestra del municipio abatese. 
Abbiamo protocollato presso il Comune di Sant’Antonio Abate una richiesta in cui proponiamo all’amministrazione di accettare in dono da parte della nostra associazione una coperta dorata da esporre alla Casa Comunale. L’abbiamo fatto perché crediamo che in questo preciso momento storico le istituzioni debbano assumersi la responsabilità di prendere posizione. Perché più che i partiti a cui i consiglieri scelgono di aderire, a noi interessa capire quali sono i valori che la nuova squadra di governo intende promuovere.  

COME PARTECIPARE
In attesa di conoscere la risposta dell’amministrazione comunale, facciamo a voi la stessa proposta: la volete una coperta d’oro da esibire al vostro balcone?
Inutile dirvi che acquistarla è rapido ed economico, ma noi abbiamo pensato ad una seconda azione simbolica da mettere in pratica qui a Sant’Antonio Abate e nei comuni limitrofi: la nostra associazione comprerà una coperta e la farà viaggiare di casa in casa, balcone in balcone, finestra in finestra. Tutto quello che dovete fare è prenotarvi per “accoglierla” tramite l’apposito modulo online, e sarete anche voi parte di questo scintillante tour di speranza. Ci occuperemo noi di portarvela gratuitamente e di recuperarla alla fine del periodo concordato purché per tutto il tempo la esibiate – con orgoglio e convinzione – sia fisicamente che in maniera virtuale, fotografandola e condividendola sui vostri canali social con gli hashtag #IoAccolgo, #TuttaNatAccoglienza, #tnsasseinfo.
Ma non è tutto qui. Perché la campagna #IoAccolgo mira a costruire davvero un nuovo modello di accoglienza. Visitando il sito ufficiale scoprirete che, se volete, potete fare molto più che adottare una coperta. Questa però è un’altra storia… e non vediamo l’ora di raccontarvela. 

 

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Valentina Comiato

Un incastro di contraddizioni croniche, a partire dal fatto che potrei scrivere di qualunque cosa ma che vado in crisi se si tratta di parlare di me. 30 anni, copywriter, giornalista e marketing manager. Laureata in lingue perché affascinata da tutto quello che non somiglia al posto in cui vivo. Sarà perché vivo in un paese piccolo, dove per i sogni a volte sembra non esserci spazio, allora ogni tanto vorrei infilarli in valigia e portarli con me all’estero. Viaggi brevi però, perché credo anche nelle radici, continua a leggere