ELEZIONI ABATESI: 5 cose da tenere a mente prima del voto
Ci siamo. Ancora pochi giorni e saremo chiamati ad esprimerci sulla squadra di governo che amministrerà Sant’Antonio Abate per i prossimi cinque anni. Consapevoli dell’enorme responsabilità che abbiamo in quanto cittadini, ci teniamo a ricordarvi alcune cose secondo noi essenziali per arrivare al voto preparati e consapevoli.
1) Il voto è libero e segreto.
Sembra un’ovvietà ma è sempre bene ribadirlo. Non solo non siete tenuti a dichiarare pubblicamente la vostra preferenza, ma, soprattutto, non dovete e non potete dimostrarla fotografando la vostra scheda. Chi introduce in cabina il cellulare o altri mezzi per registrare o fotografare viola la legge, può essere punito con una salata multa e rischia addirittura l’arresto. Inutile aggiungere che chi eventualmente dovesse chiedervi di farlo per dimostrare di averlo votato commette un’azione illegale, ma anche eticamente inqualificabile. In questi casi ricordatevi che avete tutto il diritto di denunciare.
2) In cabina troverete una matita, ma per favore, non urlate subito al complotto. Quelle utilizzate per votare sono matite “copiative”, cioè fatte di un impasto colorante particolarmente resistente. Non sono cancellabili e vengono adottate in queste occasioni proprio per evitare brogli elettorali.
3) A partire da domani 25 maggio vige il silenzio elettorale.
Dopo mesi di fervida campagna elettorale, potremo – in teoria – avere finalmente pace (ballottaggio permettendo). In particolare, secondo la legge, dal giorno prima della votazione e fino alla chiusura delle operazioni di voto, sono vietati comizi, riunioni di propaganda elettorale e nuove affissioni. Inoltre, il giorno della votazione, è vietata qualunque forma di propaganda elettorale entro un raggio di 200 metri dall’ingresso dei seggi. Vale anche per la distribuzione di bigliettini col nome dei candidati mentre siete in fila!
4) Le schede che vi troverete davanti il 26 maggio sono due. Nonostante la sfida tra aspiranti sindaci abbia un po’ offuscato il dibattito su quello che succede fuori dai confini, non dimenticate che siete ancora in tempo per informarvi ed esprimere una preferenza consapevole anche per le elezioni europee. Se serve una mano, trovate qualche spunto nel nostro articolo sull’argomento. Poi però sta a voi approfondire!
5) Chi vi fa un favore merita al massimo la vostra amicizia, non il vostro voto.
Quando accettate di votare chi vi ha promesso un posto di lavoro, chi vi ha pagato le bollette, chi vi ha messo in mano una banconota da cinquanta euro per fare la spesa quando eravate in difficoltà, vi macchiate di quello che in gergo si chiama “voto di scambio”. Non importa se quella del candidato di turno sia vera generosità o ricerca di un tornaconto, non importa se sia vostro amico o parente, se vi abbia chiesto esplicitamente il voto o se vi abbia conquistato in silenzio con un regalo e un sorriso. Il punto – ricordatevelo – è che non sono queste le qualità che deve avere un buon politico. Chi amministra non è tenuto a regalare posti di lavoro, piuttosto a creare occupazione e a lasciare che siano i concorsi, le graduatorie, i meriti e le necessità a determinare le assunzioni. Chi amministra non deve aiutarvi a pagare le bollette mettendo mano al suo portafogli, perché ha il potere e l’occasione di lottare nelle sedi giuste per far ottenere esenzioni ed agevolazioni sulle tasse per l’intera fascia di popolazione che non può permettersi di pagarle. Chi amministra non ha il dovere morale di elargire denaro ai cittadini a mo’ di beneficenza verso i poveri. Il suo compito, dal momento in cui viene eletto, è lavorare per garantire a tutti la possibilità di accedere almeno ai servizi essenziali. La persona che state votando vi offre tutto questo? Chiedetevelo. Perché i trattamenti speciali che oggi toccano a voi, domani toccano a un altro. Un buon politico punta all’interesse collettivo.
Un’ultima cosa.
Riteniamo, purtroppo, che gli atteggiamenti che abbiamo condannato non siano imputabili a un solo candidato o a una sola coalizione. Addirittura – consentiteci – riteniamo non siano imputabili solo a chi aspira a cariche politiche. La responsabilità va divisa tra il corrotto e il corruttore in egual misura. Chi compra esiste anche perché c’è chi vende. Funziona così al mercato, ma anche quando in bancarella c’è la dignità della povera gente. Tenetelo bene a mente il 26 maggio e oltre. Siete gli unici veri responsabili delle vostre scelte. Quindi, anche se non è semplice, voltate la faccia e stringete i denti se qualcuno prova ad arrivare al potere facendo leva sui vostri bisogni. Avete tutto il diritto di mangiare, lavorare e mandare a scuola i vostri figli restando uomini e donne liberi. Chi scende a compromessi paga ogni giorno lo scotto con gli interessi. E se in passato ci siete cascati non vergognatevi di denunciare. Voi magari avevate fame, ma sono loro quelli davvero poveri.