Non solo musica al PummaRock 2019: i momenti culturali in programma
Altro al di là della musica: è questa una delle novità del PummaRock. In programma, eventi culturali come l’apertura del museo nella Chiesetta della Congrega di Sant’Antonio Abate. E poi? Scopriamolo!
Nel nostro precedente articolo sul PummaRock, oltre a raccontarvi le quattro serate in programma tra aprile e maggio, vi avevamo anticipato che protagonista dell’evento non sarebbe stata solo la musica. Ci eravamo lasciati con la promessa di darvi maggiori dettagli. È arrivato il momento di svelarli: il Festival abatese ha in serbo una serie di eventi culturali che sono parte del PummaRock. Ma di cosa si tratta nello specifico? Cosa e quando è in programma? Per capirne di più, ne abbiamo parlato con Emilio D’Auria, consigliere comunale impegnato nella realizzazione della manifestazione.
PUMMAROCK 2019: LO SCOPO
“La chiave di lettura del Festival sta proprio nel sottotitolo che abbiamo voluto dare al PummaRock ‘Paesaggi Sonori – 2000 anni di Percorsi di Storia e Cultura’”, ci ha detto D’Auria.
Il bando regionale “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura”, a cui il Comune di Sant’Antonio Abate ha partecipato per lo stanziamento di fondi, ha uno scopo ben preciso: dare la possibilità ai territori di crescere attraverso la cultura. Ecco perché è stato scelto di abbinare degli eventi di matrice culturale al PummaRock, che dalla prima edizione siamo abituati a conoscere per la musica.
IL MUSEO ALLA CONGREGA
A Gennaio, in occasione della festa del santo patrono, già si è avuto un assaggio dei momenti culturali previsti: nella Congrega dell’Immacolata Concezione è stato inaugurato il museo permanente “Il Corvo e il Deserto – Storia identitaria delle popolazioni della Valle del Sarno”, che attualmente è visitabile solo su appuntamento. A breve, però, come ci ha rivelato il consigliere, verrà stilato un calendario preciso dei giorni d’apertura. Quello della Congrega non è un classico museo, ma è un “museo 2.0 che stiamo cercando di allargare reperendo ulteriori risorse”, un percorso correlato e in perfetta sinergia con Villa Cuomo, la villa d’epoca romana presente a Sant’Antonio Abate, dove si terrà la sessione acustica del Festival musicale. “Ecco perché la scelta di determinati luoghi per il PummaRock, è tutto collegato e tutto ha un senso. Questo è un progetto teso alla diffusione della cultura, cosa che serve al nostro paese per poter crescere ancora di più”, il suo parere.
L’ISOLA ECOLOGICA TRA LE PROTAGONISTE
A proposito delle location, anche la decisione di tenere un concerto all’Isola Ecologica (il 27 aprile) non è a caso, e mira soprattutto a porre attenzione sulla questione ambientale: “È arrivato il momento – ad un anno dall’apertura – di far conoscere la nostra Isola Ecologica con una formula diversa”. Il PummaRock sarà sicuramente un’occasione per iniziare. Inoltre, il Centro Raccolta abatese è tra i primi tre in Campania per vivibilità. Quale miglior spazio per organizzare un Festival musicale, insomma?
TRA TEATRO IN UN BUS E SILENT DISCO PARTY
Ma già all’Isola Ecologia, oltre al concerto, è in programma un momento culturale diverso dal solito: il Bus Theater, un autobus a due piani completamente trasformato in un teatro itinerante, uno spazio che ospita anche eventi musicali e/o artistici, nonché incontri a tema.
Dal Centro di raccolta, il giorno dopo, domenica 28 aprile, il Bus si sposterà a Largo Sandro Pertini: un gigante di cultura che si aggirerà tra le strade del nostro paese.
Ad affiancare il Bus Theater saranno momenti ludici: in programma animazione, musica tradizionale e, in chiusura di serata, il party Silent Disco, per dare la possibilità davvero a tutta la popolazione di prendere parte all’iniziativa.
UN PUMMAROCK PER TUTTI I GUSTI
“Il PummaRock è un evento che non dev’essere trascurato e a cui va data una continuità. In questo momento, il messaggio di cui è portatore deve arrivare a quante più persone possibili, non trascurando chi magari ha gusti musicali non affini”, ha concluso Emilio D’Auria. A giudicare dal vasto programma, non si può dire che gli organizzatori ci abbiano almeno provato: tra musica, arte e teatro, ce ne è davvero per tutti i gusti. Per i prossimi due weekend non prendete impegni: ci sarà da divertirsi!
“In direzione ostinata e contraria” come Fabrizio De André. Ascolto troppi dischi, vado a molti concerti e riverso le mie sensazioni su fogli Word scritti in Helvetica. La mia musica è sempre lì: tra i miei abissi e le mie montagne, pronta ad accogliermi come un vinile di Chet Baker. Faccio liste che lascio sparse in giro per casa, perché mi aiutano a mettere in ordine i pensieri, le idee e i film che devo assolutamente vedere prima di morire.
Mi piacciono: la politica che mi fa sentire viva, le storie dei matti e le storie folli, i luoghi abbandonati, Kurt Cobain, la violenza sul grande schermo, i tatuaggi, i nei, il mare d’inverno, l’Islanda e l’Africa, il numero 7 che mi ricorda che ci si può dedicare una vita intera alle passioni, Peaky Blinders e Vikings, la mia Albania, perdermi tra le Chiese e i vicoli di Napoli, l’orgoglio che ci metto nel dire che sono del Sud, il giradischi che ho comprato lavorando per qualche mese ad Amnesty International e la mia (ancora piccola) collezione di vinili.