Torna il Sant’Antonio Abate calcio: ce lo presentano D’Aniello e Vitale

A Sant’Antonio Abate il pallone è tornato a colorarsi di giallorosso. Dopo qualche anno senza, la città ha di nuovo la (quasi) storica squadraTra novità e vecchie reminiscenze, abbiamo intervistato mister D’Aniello e capitan Vitale per capirne di più. 

Se siete abatesi e appassionati di calcio, sicuramente ripensando alle vicende sportive locali la vostra mente starà viaggiando indietro nel tempo, nel 2012 precisamente: ricordi troppo belli per essere rivissuti, emozioni messe in un cassetto perché troppo forti, occhi inevitabilmente lucidi e sorrisi incontrollati sul volto. L’anno della vittoria della Coppa Italia è stato un tripudio di felicità, al quale hanno fatto seguito stagioni meno brillanti. Poi, d’un tratto, il buio: il Sant’Antonio Abate calcio, così come lo si conosceva, non è esistito più. Ma talvolta le cose che sembrano morte e sepolte, stroncate da qualcuno o da qualcosa, riprendono vita, e mutano la forma senza intaccare la sostanza. Il buio è da dimenticare, ora è “tutta n’ata storia”: il Sant’Antonio Abate calcio è tornato! 

Se già siete stati allo stadio per vedere un allenamento o una partita e, incontrando alcuni personaggi, vi è sembrato di essere stati ricatapultati proprio nel 2012, tranquilli: è tutto normale. E se la nuova A.C. Sant’Antonio Abate ancora non l’avete conosciuta, proviamo a presentarvela noi. Qualche giorno fa, infatti, abbiamo fatto una chiacchierata con Enzo D’Aniello e Ciccio Vitale 

PER UN SANT’ANTONIO ABATE CALCIO NUOVO, UN MISTER NUOVO… MA NON TROPPO
A proposito delle cose che cambiano forma, D’Aniello – che tutti abbiamo sempre conosciuto come la colonna portante della difesa abatese – ora è mister D’Aniello“Sì, ho cambiato ruolo”, ci ha detto sorridente, “ma mi sento molto a mio agio. D’altronde già quando ero capitano gestivo un po’ la partita; ora, lo faccio dalla panchina e in maniera più completa”. Ma capitan… hm, mister D’Aniello non è solo in questa nuova avventura. Con lui, tra gli altri, l’ennesimo vecchio amico del calcio abatese… 

VECCHIE CONOSCENZE NELLA NUOVA ROSA GIALLOROSSA
Stiamo parlando di Raffaele Mancuso, preparatore dei portieri già nell’anno della vittoria della Coppa Italia. L’ennesimo, perché, come anticipato, non è l’unico. Nella rosa del Sant’Antonio Abate, infatti, sono presenti nomi che non dovrebbero lasciare indifferenti gli appassionati, come quelli di Luca Martone, altro protagonista della Coppa del 2012, o Alfonso Trapani, vincitore del campionato d’Eccellenza; o ancora di Sabatino Scala, che l’Eccellenza l’ha giocata, e Romano e Di Ruocco. E, poi, c’è un nome che – non ce ne vogliano gli altri – più di tutti fa sussultare il cuore: Francesco Vitale. È tornato anche “er pupone” giallorosso, Ciccio. Per lui, non troppe novità, perché è il capitano della squadra, come già gli era capitato in passato. 

TORNA DI NUOVO VITALE CON LA VOGLIA DI RISCATTARE UNA CITTÀ
Vitale ha alle spalle una carriera brillante, ha già vinto, forse, tutto quello che di più bello si poteva vincere in questa categoria, e lo ha fatto con maglie diverse e in anni diversi. Eppure, all’apice del successo, non ha deciso di smettere, come di solito accade nel mondo del calcio, per preservare un bel ricordo dell’esperienza. È tornato e lo ha fatto consapevole di ripartire dal basso, ma ci ha spiegato il perché“Ho sposato questo progetto in primis perché mi ha convinto e perché c’è un’amicizia di fondo sia con Enzo D’Aniello che col presidente Leonardo Di Riso. Poi, è una sfida personale: voglio portare la squadra dove l’ho lasciata qualche anno fa”. 

GLI OBIETTIVI A BREVE E LUNGO TERMINE DEL NUOVO PRESIDENTE E DEI SUOI SOCI
L’obiettivo, dunque, è comune sia a chi ha già vestito la maglia giallorossa che ai nuovi  arrivati: cercare di restare nelle prime posizioni di classifica da qui a dicembre e, poi, nel caso, dare il tutto per tutto per puntare alla vittoria del campionato. Ma si pensa anche a lungo termine“Il presidente”, ci hanno rivelato D’Aniello e Vitale, “ha intenzione di tornare nel calcio che conta in due o tre anni al massimo”.
Stessa voglia di vincere, stessa grinta, stessi colori… ma, allora, cos’è cambiato dall’ultimo Sant’Antonio? “Il presidente, appunto”, ci ha detto il neo-mister, “e la categoria. Adesso siamo guidati dall’imprenditore abatese Leonardo Di Riso, coadiuvato da alcuni dirigenti e soci, tra i quali citiamo, a titolo esemplificativo, Enzo Del Sorbo e Andrea Benvenuto. Ma siamo ‘work in progress’ anche sotto questo punto di vista. 

NUOVE SPERANZE NELLO STADIO DI SEMPRE: IL “VIGILANTE VARONE” RIAPRE LE PORTE AI GIALLOROSSI
Tra le altre cose che non sono mutate, per fortuna, c’è lo stadio. Dopo anni in cui il pallone a tinte giallorosse gli è stato lontano, il “Vigilante Varone” ha riaccolto a braccia aperte la squadra della città. Una conquista importantissima, ha confessato Vitale, perché questo luogo non è solo evocativo, ma identificativo. Rappresenta, in qualche modo, il calcio a Sant’Antonio Abate. Ed il calcio in questo paese è stato per anni l’unica cosa a funzionare davvero. Vogliamo che tutto torni come un tempo. 

IL NUOVO SANT’ANTONIO TRA SETTORE GIOVANILE E BISOGNO DI SOSTEGNO: PREZZI E ABBONAMENTI 
Per tornare come un tempo, c’è bisogno di due cose: un settore giovanile funzionante e un sostegno continuo. Il settore giovanile c’è, come ci hanno spiegato il mister e il capitano: “Stiamo creando sia un’importante Juniores che un ampio settore giovanile per tutte le età, grazie alla stretta collaborazione in corso con la Ge.Ca.”.
Per il sostegno, c’è bisogno della massima presenza ma del minimo sforzo: basterà acquistare il biglietto per ogni partita o un abbonamento annuale. Il ticket di ingresso costa 5 euro (donne e bambini sono esenti). L’abbonamento, invece, ha un prezzo di 50 euro, permette l’accesso sia alle gare di Coppa che di Campionato, e può essere richiesto negli esercizi commerciali del territorio che espongono l’apposita locandina o contattando il direttore Enzo Del Sorbo, anche attraverso la pagina ufficiale  

PERCHÉ SOSTENERE IL NUOVO SANT’ANTONIO? LO SPIEGANO D’ANIELLO E VITALE
Ma perché sostenerlo, questo Sant’Antonio Abate? 
“Io qui ci ho giocato diciassette anni, ha sentenziato mister D’AnielloInsieme a tutti i compagni che ho avuto accanto abbiamo portato i colori giallorossi in giro per l’Italia, soprattutto nel magnifico 2012. Sono stato in vacanza fuori regione e quando si nomina Sant’Antonio Abate il primo pensiero va al calcio. Il nostro paese è ricordato per il pallone e a me piacerebbe costruire qualcosa che valga ancora la pena ricordare nei prossimi anni.  
Da ex capitano a capitano, se Vitale non ha avuto la stessa fortuna di vestire così a lungo la maglia abatese, ha sicuramente avuto la stessa costanza di seguire il Sant’Antonio sin da giovanissimo: “Sono cresciuto vedendo questa squadra. Qui, dove ora c’è lo stadio, una volta c’era solo un campo in terreno; io me lo ricordo perché l’ho vissuto. E ricordo la sensazione di partecipazione di tutti perché a giocare era la squadra del proprio paese. Mi auguro – anzi, ci auguriamo – di riportare in vita quella sensazione, insieme al valore e alla passione per il team della propria città 

Passione, valore, la propria città. E il calcio giallorosso, croce e delizia, gioco e mercato, strumento e svago; luce che si riaccende dopo il buio. Calcio che sta cambiando forma e – speriamo – non sostanza.  

 

 

Per sostenere il nuovo Sant’Antonio Abate, si può iniziare subito, andando allo stadio questa domenica, 9 settembre, alle ore 15.30 (anticipata rispetto al precedente orario). In programma l’esordio nel campionato di Promozione, contro il Rioneterra, sognando di replicare la roboante vittoria ottenuta in Coppa Campania col Piemonte per 6-0. Luogo dell’incontro, di nuovo, lo stadio “Vigilante Varone” di Sant’Antonio Abate, in via Casa Rostillo.  

 

Feliciana Mascolo

“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate. Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere