“La vita è vostra”: un augurio per i maturandi dall’articolo dell’Arch. Bassolino

Pochi giorni fa, abbiamo pubblicato “I’ sto cca’ – La rivista del Meeting dell’Attivismo Giovanile”. All’interno, anche un contributo del PhD dell’Università “Federico II” di Napoli, Arch Eduardo Bassolino, riguardante l’orientamento scolastico. In vista dell’inizio degli Esami di Stato, vogliamo condividere un estratto come buon augurio per i maturandi per il loro futuro, qualsiasi cosa decideranno di scegliere.

Ciò che da  formatore e “orientatore” mi sento di consigliare ai più giovani in procinto di intraprendere un percorso di formazione superiore è, in primo luogo, di non lasciarsi influenzare dalle aspettative che gli altri vorranno riversare su di loro, di seguire le proprie inclinazioni, ma soprattutto le proprie passioni, di non scoraggiarsi se il percorso che intraprenderanno subirà qualche battuta d’arresto, non tutti siamo uguali; ma soprattutto di avere il coraggio di cambiare se è ciò che vogliamo e che ci fa stare meglio con noi stessi. 

Per quei giovani che ancora non hanno le idee chiare, i grandi eventi di orientamento sono un’occasione per potersi imbattere in qualcosa a cui non avevamo mai pensato e che può attirare la nostra attenzione, che ci ispiri e che ci faccia immaginare un futuro al quale non avevamo mai pensato.  

Per chi invece ha già le idee un po’ più chiare, vi consiglio di partecipare ad eventi di orientamento dedicati, soprattutto quelli nelle sedi in cui si intende intraprendere il proprio percorso di formazione, lasciandosi trasportare in quella nuova realtà, avendo la possibilità di poter fantasticare sui successivi anni in quei luoghi. 

Il mio ultimo consiglio per tutti è quello di seguire sempre le proprie inclinazioni, anche se agli altri potrà sembrare la scelta sbagliata, anche se questa scelta non vi porterà ad intraprendere un percorso universitario o para universitario. Ricordate, la vita è la vostra e dentro questa vita ci dovete stare bene. 

Feliciana Mascolo

“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate. Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere