Al Maradona è tutta n’ata storia: 3 cose da stadio (+1) su Napoli-Atalanta
Napoli-Atalanta è stato semplicemente, ancora, calcio-spettacolo. In campo e sugli spalti, aria di festa e divertimento. Noi di Tutta n’ata storia abbiamo seguito il match live, con dirette e contenuti dall’interno e dall’esterno del Maradona. Ora vi raccontiamo 3 cose da stadio (+1 bonus) sul “nostro” Napoli-Atalanta.
Nell’esordio di Tutta n’ata storia al “Maradona”, il Napoli non ha deluso. Aggiungiamo un “e per fortuna”, noi che sentivamo il peso della scaramanzia, dopo aver lanciato pure il nostro primo podcast “PostPartita – Storie azzurre” (ascoltabile qui) proprio nello stesso giorno. Dall’esterno, dall’interno e poi di nuovo dall’esterno dello stadio di Fuorigrotta, abbiamo condiviso contenuti in diretta, provando ad offrirvi scorci di un panorama azzurro che abbiamo vissuto da una posizione privilegiata.
Oggi vi riportiamo con noi, dal nostro punto d’osservazione di Napoli-Atalanta, per raccontarvi tre momenti (+1 bonus) che vale la pena condividere.
1. L’ENTUSIASMO DEL PRE PARTITA
Il “Maradona” è più azzurro di sempre. Fuori dallo stadio, si respira l’aria tipica dei migliori giorni di festa. Perfino il cielo, grigio nel pomeriggio, poco prima del fischio d’inizio si rassegna al tripudio azzurro di sciarpe, bandiere, striscioni di piccoli tifosi, accorsi numerosissimi insieme “ai grandi” a vedere Napoli-Atalanta. Nulla fa pensare ad una piazza che, una settimana prima, ha vissuto una sconfitta in casa contro la Lazio: sembra quasi non esserci mai stata, essersela sognata una notte in cui si è mangiato pesante. Segno importante di ciò che si vive e si percepisce. Segno anche di un ambiente coeso e che, a partire dal tifo, segue il suo allenatore. Nella conferenza pre-partita, infatti, Spalletti lo aveva detto: “Non dobbiamo reagire, perché reagisce chi sbaglia e noi con la Lazio non abbiamo sbagliato nulla”. Un’oretta dopo l’entusiasmo dilagante del pre-partita, il Napoli non reagisce, ma agisce. E il “Maradona” esplode, ancora.
2. L’INGRESSO, IL FORFAIT DI MERET E L’ESORDIO DI GOLLINI
Quando lo speaker annuncia un cambio all’ultimo minuto, i più pensano ad un errore nella comunicazione della formazione. Forse tocca a Ndombele e non ad Anguissa, come si diceva. Oppure Elmas al posto di Zielinski. No: è per Meret, non gioca. Ci si guarda e ci si chiede perché. Dallo stadio non si ha l’anteprima della notizia, come dalla tv, con gli inviati da bordocampo a carpire ogni piccola novità. Pochi minuti dopo, arrivano le prime conferme, ma non c’è tempo: deve iniziare la partita e deve iniziare con Gollini in porta. Il suo esordio in maglia azzurra avviene contro una sua ex. Non si fa intimorire. Attento, chiude il match senza prendere goal. Nel post-partita Spalletti lo elogerà per la grande freddezza e professionalità mostrata. Gollini ai microfoni della stampa mostrerà la sua felicità: “Con questi ragazzi e questi tifosi tutto è più facile, grazie Napoli”. Napoli applaude. Grazie Gollini.
3. CON KVARA SI CANTA, CON RRAHMANI SI CANTA E SI BALLA
Al goal di Kvaratskhelia lo stadio esplode: entusiasmo meritato. Tutto troppo bello per non essere coronato da una vittoria, figurarsi poi quando arriva con un goal così. Qualcuno già sussurra: “Mi ricorda lui”. Ma i pensieri restano dove sono, perché il qui e ora impone di guardare in campo e di festeggiare. Partono i cori, si canta ancor più forte. Si canta uniti in un unico grande abbraccio. Che si scioglie pochi minuti dopo per il raddoppio di Rrahmani… Ma solo per ballare! Ai cori si uniscono salti di gioia a tempo di musica. Ci si libera. Perché il traguardo è più vicino. E non diciamo a quale traguardo ci riferiamo.
+1 BONUS: KVARA E QUEL POST PER LA GEORGIA
Usciamo dal terreno di gioco, ma per parlare di chi su quel terreno è stato protagonista: Khvicha Kvaratskhelia. Premiato come calciatore del mese di febbraio prima del match, ha segnato un goal stratosferico, ma nei giorni precedenti a Napoli-Atalanta si è fatto riconoscere anche per valore umano. Kvara, infatti, sul suo profilo Facebook ha toccato senza remore la situazione che ha coinvolto la sua Georgia, schierandosi con la stessa convinzione di quando prende palla per metterla in rete.
“Il futuro della Georgia è in Europa”, ha detto in sostegno dei manifestanti che per giorni hanno protestato per la legge sugli “agenti stranieri”, che prevedeva la creazione di un registro degli “agenti di influenza straniera” e “il coinvolgimento diretto dello Stato in diversi processi relativi ai privilegi concessi a persone fisiche o giuridiche che ricevono finanziamenti stranieri”. Insomma, un provvedimento che andava ad allontanare la Georgia dall’adesione all’Unione Europea. La legge qualche giorno fa è stata ritirata.
Kvara può, così, festeggiare due volte. Non è da tutti esprimersi su questioni socio-politiche, lui l’ha fatto in maniera chiara, dimostrando di sapere cosa conta, dentro e fuori dal terreno di gioco.
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“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere