“In altre parole”: rassegna di drammaturgia contemporanea da casa, ma come a teatro
In un momento storico che costringe all’inattività, anche i teatri provano a rialzarsi: Argot propone “In altre parole”, una rassegna sulla drammaturgia internazionale, quest’anno online dal 22 al 27 marzo.
Come un’onda anomala, da un anno gli effetti del Covid hanno colpito tra gli altri settori anche quello culturale nelle sue diverse sfaccettature. Scuola a parte, ad esempio, il mondo del teatro è fermo da troppo. Un’intera industria, un’altra intera industria, completamente bloccata. C’è, allora, chi tenta di reinventare e reinventarsi.
È il caso di Argot, una struttura di produzione teatrale che, come si legge sul suo sito, “si occupa prevalentemente di drammaturgia contemporanea, dedicando un rilievo specifico agli autori italiani e a progetti che operano sull’integrazione dei linguaggi, al fine di contribuire al rinnovamento della scena teatrale”.
Argot teneva da ben quindici edizioni un grande evento: “In altre parole”. Immaginiamo che quest’anno sperava di poter realizzare un’immensa sedicesima edizione dal vivo, in un teatro finalmente di nuovo aperto. Non potrà essere così e, allora, Argot ha deciso di optare per un evento sempre grande, ma digitale.
Ogni sera alle ore 20.00, da oggi 22 marzo e fino al 27, in streaming sul canale YouTube di Argot Studio saranno presentati appuntamenti dedicati all’eccellenza della drammaturgia internazionale.
Appuntamenti nati dall’esigenza di non fermarsi, come ha spiegato il direttore artistico, Pino Tierno: “Accettiamo la sfida di affiancarsi ad altri media, ma solo per ricordare a tutti noi quanto è necessario e come sarà bello tornare di nuovo a riunirci, tutti insieme, in uno scambio vivo fra scena e platea, per raccontarci nuove storie e ritrovare gli uni con gli altri il senso dell’ascolto, dello scambio e della comunità. Il teatro resta l’arte più complessa, perché è la più completa; la più fragile perché è la più viva; la più vulnerabile, perché è la più umana”.
Oltre che da e con l’impegno dell’ideatore e direttore Tierno, “In altre parole” potrà vedere la luce (anche se solo sul web) grazie al lavoro – tra gli altri – del responsabile artistico Francesco Frangipane, del coordinatore scientifico Simone Trecca; ma anche grazie al sostegno di Teatri, Università, Ambasciate, Istituti di cultura stranieri in Italia e all’estero. Tutte le informazioni a riguardo e non solo sono disponibili sul sito di Argot.
Nel comunicato ufficiale sono riportati i dettagli sul programma completo della rassegna, che condividiamo subito con voi, insieme all’invito a sostenere iniziative del genere e alla speranza di rivederci presto (anche) a teatro.
Il 22 marzo la Rassegna si apre con un focus dedicato alla Slovacchia, con Nome in codice: Romeo, un appassionante testo sull’oscuro passato recente del Paese, a firma di Viliam Klimáček, l’autore più rappresentato sia in patria sia all’estero, traduzione di Consuelo Versace. La lettura drammatizzata è a cura di Nora Venturini con Paolo Giovannucci, Bianca Nappi, Matteo Cecchi, Matteo Quinzi, Pierfrancesco Poggi.
Da Israele, il 23 marzo, arriva la voce di Gur Koren, con una commedia sulle nuove relazioni di coppia che mescola umorismo e commozione: Divorziati, traduzione di Danilo Rana, con la lettura drammatizzata a cura di Fabio Cocifoglia, con Manuela Mandracchia e Marco Simeoli.
Si continua il 24 marzo, con un appuntamento dedicato all’opera Processo a una puttana di Miguel Del Arco (traduzione di David Campora), che quest’anno rappresenta la Spagna e rivisita il mito di Elena che qui prende la parola per raccontare la guerra e la storia dal punto di vista di una donna. A cura di Francesco Frangipane, la lettura drammatizzata vede come interprete Iaia Forte.
Il 25 marzo per gli Stati Uniti, verrà presentata un’inedita versione teatrale, sotto forma di monologo, del più celebre racconto di Fitzgerald, già adattato per il grande schermo: La vita al contrario/Il curioso caso di Benjamin Button, versione teatrale di Pino Tierno, con Giorgio Lupano, a cura di Ferdinando Ceriani.
Petr Kolečko, uno dei nomi emergenti del teatro della Repubblica Ceca, il 26 marzo ci offre uno sguardo disincantato sulla società post-comunista che fatica a lasciarsi alle spalle il proprio passato attraverso la scrittura caustica di Faccia da poker, traduzione dal ceco di Kristina Molnárová e traduzione dall’inglese di Danilo Rana. La lettura drammatizzata, a cura di Marco Belocchi, è affidata a Daniela Poggi, Marco Belocchi, Manuel Ricco, Floriana Corlito.
Infine, il 27 marzo, dal Québec arriva Il canto di Georges Boivin, l’intenso poema teatrale di Martin Bellemare, già vincitore di numerosi premi per la sua struggente forza letteraria. Massimo De Francovich sarà l’interprete della lettura drammatizzata a cura di Enrico Maria Lamanna, con la traduzione di Luis Guerrero.
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere