21 giugno: si aprono le porte della festa #SenzaMusica
Il 21 giugno di ogni anno viene inaugurata una nuova edizione della “Festa europea della musica” in concomitanza del solstizio d’estate, così da celebrare anche l’arrivo della bella stagione. Ma quest’anno le cose cambiano: gli artisti hanno qualcosa da dire e chiedono di essere ascoltati! Scopriamo insieme di cosa si tratta.
La musica ci ispira, ci emoziona e ci motiva sin dalla sua nascita. Al giorno d’oggi tutto ciò che la riguarda fa parte di un grande settore produttivo: la filiera musicale. L’arte dei suoni, infatti, è il frutto della collaborazione di più individui i quali producono un’opera musicale che sarà in seguito distribuita ai suoi consumatori. Quando abbiamo a che fare con una canzone o una colonna sonora possiamo riferirci ad essa, quindi, come un prodotto finito, la cui lavorazione è stata seguita da operai del settore. Chi sono?
La produzione di un’opera musicale vede impegnati in primis i compositori, addetti alla creazione dei suoni, e gli autori che si occupano di scrivere un testo. Spesso sentiamo parlare di cantautori, ma queste due mansioni sono comunque affiancate da interpreti, esecutori, produttori, distributori di strumenti, studi di produzione, scuole di musica e case discografiche.
Dopo una prima fase di produzione e di ideazione di un’opera musicale, segue una fase di intermediazione che vede impegnati gli editori. Il loro compito è quello di distribuire il prodotto finito ai consumatori (radio, tv, discoteche, album fisici, etc…) e garantire ad autori e compositori i propri diritti. Il prodotto finito, frutto dell’arte dei suoni, giunge infine nelle mani dei consumatori che possono usufruirne anche tramite concerti dal vivo. Questo tipo di consumo vede impegnati a sua volta organizzatori di concerti, tecnici delle luci e dei suoni, agenti addetti alla sicurezza.
Si tratta, dunque, di un gran numero di impieghi svolti da persone specializzate e salariate per il loro lavoro. Ed è proprio questo che “La musica che gira”, coordinamento composto da lavoratori e professionisti della musica, vuole far capire al governo italiano. Di cosa si tratta?
In questi giorni il governo si sta riunendo per proporre varie iniziative di rilancio dell’Italia a seguito del Covid-19. Questi disegni di legge saranno presenti nel prossimo decreto e riguarderanno il futuro dei lavoratori di tantissimi settori economici. “La musica che gira” ha dato il via a delle proteste per far sì che si tenga conto pure della ripartenza della filiera musicale, anch’essa in stato di fermo a seguito del lockdown.
L’appello del coordinamento è stato seguito a gran voce da tantissimi artisti, grandi e piccoli, da Piero Pelù a Vasco Rossi, da Ermal Meta a Emma Marrone. Gli hashtag che ormai invadono i social riassumono il concetto principale della protesta, ovvero, #IoLavoroConLaMusica. Molto dissenso si è riversato anche sull’edizione della “Festa europea della musica” di quest’anno e gli hashtag di lamentela la definiscono festa #SenzaMusica, in quanto molti musicisti hanno deciso di non partecipare. L’edizione 2020 di questa ricorrenza è stata infatti annunciata e i centri urbani che hanno aderito hanno pubblicato le date dei loro eventi on-line.
Tanti lavoratori di questo settore si trovano oggi a casa senza lavoro e l’impegno degli artisti più influenti è sicuramente di grande supporto. Perché la musica in fondo è anche questo: una pacca sulla spalla quando ne abbiamo più bisogno, e non soltanto un prodotto da consumare. E se in genere è lei a sostenere noi in ogni momento, ora è arrivato il turno di fare il contrario e supportare – anche se solo con un hashtag – la battaglia dei lavoratori musicali.
A cura di Sebastiano Alfano
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere