Sportello d’ascolto gratuito: l’ultima iniziativa de “L’Impronta” in tempo di Covid (ma non l’unica)
E non dimentichiamo che gestite anche centri di prima accoglienza per immigrati. Come va lì?
Sin dal primo momento, ci siamo adoperati per spiegare ai nostri ragazzi quale fosse la situazione, informandoli sulle corrette regole di comportamento. Come tutti, escono solo se strettamente necessario e fanno la loro parte per cercare di porre fine alla diffusione del Covid. Noi, nel frattempo, procediamo con sanificazioni degli ambienti e tutto quello che è richiesto dalla normativa.
Concludiamo colleghiamoci di nuovo allo sportello. L’ultimo decreto ha allungato ulteriormente i tempi di queste misure straordinarie. In virtù della vostra esperienza, che consiglio pratico vi sentite di dare alle persone affinché mantengano i nervi saldi e resistano ancora in casa?
Innanzitutto, dobbiamo rispettare le regole. Con l’avvicinarsi della Pasqua, non facciamoci ingannare dall’aria di festa: restiamo a casa. Purtroppo, siamo abituati ad immaginare il problema lontano da noi, come se non potesse realmente colpirci in prima persona. Non è così.
Poi, voglio chiarire una cosa: rivolgersi ad uno sportello d’ascolto non ci deve far paura o, addirittura, provare vergogna. Non restiamo ancorati a vecchie mentalità e inesistenti clichés. I professionisti de “L’Impronta” sono qui per tutti: ai primi segnali di crisi d’ansia o stress, se vi sentite soli, se avete problemi di diverso tipo… Chiamateci! Vi assicuriamo che dall’altro lato della cornetta troverete persone gentili, pronte non solo ad ascoltare ma soprattutto ad aiutare. Tutti.
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere