La prima mostra fotografica dell’abatese Giulia Cirella: ecco la sua “Introspettiva”
Dal 15 al 22 dicembre Giulia Cirella, giovane fotografa abatese, terrà la sua prima mostra presso la sede della Controra ad Angri (SA). Abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’artista per farci raccontare qualcosa in più!
Il 15 dicembre, alle ore 20.30, presso la sede dell’associazione Controra, in via Taverna del Passo 3 ad Angri (SA), la fotografa abatese Giulia Cirella inaugurerà la sua prima mostra. Abbiamo incontrato Giulia che ci ha raccontato di più sugli scatti in mostra. Con le sue parole, ci ha guidati dietro e dentro ogni foto. In questo articolo vogliamo darvi un’anticipazione di quel che vedrete… o potreste vedere! Noi, chiacchierando con lei, ci siamo fatti una promessa che vi chiediamo di fare anche a voi stessi: il punto di vista dell’artista non influenzi il vostro; andate alla mostra e, poi, se vi va, raccontateci il vostro punto di vista. Ad ognuno la sua “introspezione”!
L’evento, intitolato “Introspettiva”, non vedrà come unica protagonista la giovanissima artista autodidatta: ad accompagnarla ci saranno Piervincenzo Nocera, curatore della mostra, e un dj che animerà la serata col suo stile tecno-industrial.
Fino al 22 dicembre potrete ammirare le 15 foto esposte, organizzate in quattro pareti. Ognuna di esse racconta una storia, ma tutte insieme si intrecciano nel tema centrale: l’introspezione.
Nella prima parete troverete lo scatto principale: La porta dell’abisso. Raffigura sia una casa che, appunto, l’abisso. Intorno, ci sono altre foto a tema psicologico, come Disregolazione emotiva, presente anche sulla locandina: essa rappresenta – e contemporaneamente è stata ispirata da – il disturbo di cui soffre l’artista: disturbo di personalità borderline con tratti narcisistici. Insieme alle altre tre foto della prima parete fa da “cornice” allo scatto principale, la casa, dando l’impressione del paradosso tra la sicurezza di un rifugio e l’insicurezza che talvolta ci spinge a non guardarci allo specchio.
Altra foto a cui prestare particolare attenzione è Danza buia nella luce, scelta principalmente per l’armonia delle forme rispetto al contesto in cui si inserisce: importante, infatti, non è solo quanto ci piaccia una foto – come ci ha spiegato Giulia – ma anche la storia che si vuole raccontare e quanto la foto riesca a centrare il punto.
La seconda parete è divisa in due parti: una rappresenta la disforia di genere (Cenis) e l’altra l’amore (Fidelio, Armonia i Giallo e Gli amanti con volto). Cenis si rifà al mito greco della donna guerriera che, facendo leva sull’amore di Poseidone verso di lei, chiede di essere trasformata in uomo, Ceneo, per aumentare la sua forza. La “sotto-parete dell’amore” è formata da tre foto, posizionate in modo tale da formare un triangolo capovolto la cui base/vertice è Fidelio, simbolo di fedeltà, mentre in cima ci sono Armonia in giallo, foto che mostra tre figure molto armoniche e intime, e Gli amanti con volto, ispirata al dipinto Gli amanti di Magritte.
La terza parete, posizionata tra due finestre, è totalmente dedicata a Santa Lucia. L’obiettivo è distruggere e ricreare la classica immagine della Santa, reinterpretando l’opera sacra secondo una visione più illuministica, più aperta verso il poliamore, la comunità LGBTQ+ e, più in generale, verso l’empatia tra le persone, indipendentemente dalle caratteristiche peculiari di ognuna. La foto si propone sia come augurio che come monito per ricordare che – riportiamo testualmente una frase che Giulia ci ha detto e che ci sembra interessante riproporvi – “come la luce sta alla verità, la passione sta alla morte”.
I vari simboli presenti nella foto, come le radici strappate e i fiori secchi, vogliono indicare le difficoltà che, purtroppo, chi vive un amore “non convenzionale” può incontrare con i propri cari, tanto da ritrovarsi poi accanto non la propria famiglia, ma chi dona amore e conforto al di là dei legami di sangue.
La quarta e ultima parete è dedicata alle provocazioni. Qui sono esposte le tre foto più grandi: Censura, dove è coperta ogni parte del corpo della modella tranne il seno; Unironically, il cui tema è di nuovo la disforia di genere; Il trono di un re, che vuole rappresentare un re non convenzionale, con tratti androgini.
Con queste brevi descrizioni delle opere, speriamo di avervi fatto venir voglia di visitare la mostra di Giulia Cirella, dal 15 al 22 dicembre, ad Angri. Per gli orari e per conoscere più in generale maggiori informazioni, potete scrivere alla pagina Facebook “Controra” o al profilo Instagram dell’artista, Drinkuph, dove troverete anche altri dei suoi lavori. L’ingresso è gratuito per i tesserati dell’associazione. Ma se non lo siete, tranquilli! Direttamente in loco, con un contributo di 3€ riceverete la tessera della Controra che, da qui al prossimo anno, vi permetterà di accedere a tutti gli eventi organizzati dal gruppo e, contemporaneamente, darete un piccolo contributo per sostenere le attività portate avanti dallo stesso.
Insomma, avete più di un motivo per non mancare. Noi possiamo solo dirvi che ne varrà la pena.
Sono Anna Pia e sono una studentessa che sogna in grande. Forse questo mio “difetto” è una conseguenza del fatto che legga molto; penso che, citando Tyrion Lannister, “la mente dipende dai libri come la spada dall’affilatura”, per questo leggo. Di tutto. Dai romanzi storici ai fantasy, senza sdegnare i romanzi neri o gialli. Non ho un libro preferito ma ce ne sono molti che rileggerei volentieri, continua a leggere