ELEZIONI ABATESI: intervista al candidato Antonino D’Auria
Il punto del suo programma che riguarda l’ambiente prevede diverse azioni in caso di vittoria delle elezioni. Come si intende sfruttare o migliorare la già esistente Isola Ecologica, a tal proposito? Potrebbe essere anche luogo di “educazione del cittadino all’ambiente” oltre che di smistamento rifiuti?
È fondamentale educare il cittadino affinché capisca che il suo contributo alla raccolta differenziata non solo consente di mantenere più pulito il paese, ma anche di ottenere un vantaggio economico. Se si separano con attenzione i rifiuti è possibile venderli ai cosiddetti Conai, che acquistano tutto ciò che può essere riciclato. Ciò significa per il Comune più entrate e la possibilità per i cittadini di veder ridotte le spese. Credo che l’isola ecologica, però, da sola non basti; si dovrebbero installare in ogni quartiere/rione dei cassonetti automatizzati con una tessera elettronica e identificativa che registri, in base alla quantità di rifiuti differenziati, una cifra da sottrarre dalla tassa per la spazzatura. Sarebbe, inoltre, necessario avere almeno una centralina per l’analisi della qualità dell’aria.
Nella lettera ai cittadini, ha affermato che la cattiva politica ha la responsabilità di aver allontanato i giovani dall’impegno civile. Cos’è, dunque, per lei la buona politica? Come i giovani possono riavvicinarsi – elezioni a parte – davvero alla politica?
La buona politica si fa amministrando senza gravare sulle tasche dei cittadini, ma cercando di attingere, ogni volta che è possibile, a fondi di enti superiori; vedo peggiorate le condizioni di S. Antonio Abate, soprattutto dal punto di vista economico. I giovani che intendono far politica dovrebbero, sì, partire dall’associazionismo, ma da una forma di associazione che si interessi e discuta di temi economici, amministrativi, finanziari. Bisogna dialogare con i giovani e formarli, anche organizzando dei convegni che trattino temi importanti per la società. Bisogna insegnare loro che la politica non è una scorciatoia per gli interessi personali. Solo così possono avvicinarsi alla vera politica. Continuando a vedere per anni sempre gli stessi meccanismi, si allontaneranno inevitabilmente dall’impegno civile.
A preoccupare i cittadini, spesso, è la fattibilità economica di quanto proposto. Nel suo caso, quanto si possono dire realizzabili i suoi progetti? Ha già individuato fondi pubblici per cui concorrere o altre soluzioni da adottare per far quadrare i bilanci?
Come già detto, i fondi non vanno cercati nelle tasse dei cittadini e bisogna innanzitutto ridurre le spese della casa comunale, impiegando – ad esempio – eventuale personale in esubero in altre attività. Ho dichiarato che rinuncerò allo stipendio, come fatto col precedente mandato, e ridurrò del 50% sia le indennità degli assessori che i gettoni di presenza dei consiglieri. Per il resto, bisogna attingere soprattutto dagli enti superiori, anche perché – per quanto riguarda i fondi europei – l’ingresso nell’Unione Europea di alcuni Paese dell’est prima o poi non ci permetterà più di intercettarne. Ne approfitto per ricordare che si vota anche per l’Europa: sono un europeista convinto, pur essendoci qualche smagliatura, dal momento che si consente ad ognuno di amministrare – soprattutto dal punto di vista fiscale – come meglio crede.
L’opinione comune più diffusa è che, se si arriverà a ballottaggio, saranno i candidati Abagnale e D’Aniello a “contendersi la poltrona”. Può/vuole dirci se e con chi si schiererebbe se ciò dovesse realmente accadere?
Ho chiesto un voto libero. I cittadini hanno tra le mani un’arma potente e spero che il voto sarà pensato e non dato di pancia o con i piedi. All’apertura della campagna elettorale, ho detto senza mezzi termini che non siamo né con l’uno né con l’altra. Ci siamo candidati autonomamente, creando una squadra di amici coesi e coerenti. Stiamo attenti a fare una campagna elettorale tranquilla, serena e pulita. Non andiamo dai cittadini a parlare degli avversari. Li critico pubblicamente e mai come persone, ma dal punto di vista delle capacità tecnico-amministrative. Siamo convinti di riuscire a dare risposte concrete alle domande dei cittadini – e speriamo di continuare a farlo dopo le elezioni – pur senza spostare le truppe in sfarzosi comizi elettorali.
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La più realista tra i sognatori, la più disfattista degli ottimisti. Una perfezionista, dicono in molti. Futuro architetto, innamorata dell’arte in ogni sua forma. Mi piace osservare, scovare il dettaglio sfuggito al primo sguardo. Camminare a testa alta, perché ho imparato che la prospettiva sa cambiare di continuo e – con gli occhi bassi – si perde tanta bellezza.
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