ELEZIONI ABATESI: intervista al candidato Carmine D’Aniello

Abbiamo notato che nel suo programma elettorale c’è uno scarso riferimento alle associazioni. Qualche anno fa è stato istituito il Forum delle Associazioni, che ha avuto vita breve ed oggi non esiste più. Ha intenzione di riattivarlo? 

Sì, penseremo a come rilanciarlo. Istituirò anche l’Ente Fiera, che si occuperà di tutti gli eventi sul territorio, e sarà in stretto contatto anche col Forum delle Associazioni. È un progetto che rientra nell’ambito “Cultura, Sport e Politiche Giovanili”, in cui sono previste anche altre novità. In quanto allo sport, ci tengo al fatto che i bambini che frequentano la scuola calcio vestano i colori del Sant’Antonio Abate, perché l’attaccamento alle origini è qualcosa che nasce da piccoli. Mi piacerebbe anche valorizzare il nostro campo sportivo, che ha un potenziale enorme. Servirà prima di tutto l’illuminazione, così da consentirne l’utilizzo anche di sera.
Per ciò che riguarda la cultura più in generale, invece, intendo realizzare una settimana al mese nel corso dell’anno dedicata ai vari ambiti in cui la cultura si manifesta (poesia, pittura, musica, ecc., ndr). 

Per quanto riguarda l’acquisto dei defibrillatori – altro punto del suo programma – come intende muoversi? Pensa di coinvolgere le associazioni del territorio già attive in questo ambito? 

La mia idea è organizzare delle partire del cuore, il cui ricavato andrà devoluto per l’acquisto dei defibrillatori e per la formazione di quante più persone è possibile. Ci sarà, quindi, una mappa del paese: ogni defibrillatore – situato in punti nevralgici – avrà più di un responsabile, tutti residenti nei pressi dell’apparecchio e i cui numeri di telefono saranno affissi accanto. Per ora ne ho parlato con Giuseppe Somma dell’associazione “Io amico del mio cuore a cui l’idea è piaciuta e valuteremo poi se e come realizzarla insieme. 

Una delle idee sicuramente più innovative del suo programma è la “Banca del tempo”: ci può spiegare, magari tramite un esempio pratico, come dovrebbe funzionare? 

Supponiamo io debba dipingere una casa: mi iscrivo alla Banca e faccio richiesta per un imbianchino disponibile per 5 ore; in cambio offro doposcuola ai bambini, per lo stesso numero di ore. Non c’è scambio di denaro, ma di tempo. Si tratta di un servizio poco noto, ma già attivo, ad esempio, in un comune in provincia di Avellino.

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Melania D'Aniello

Come si fa a descrivere se stessi? Non lo so, ma so quello che gli altri dicono di me.

Qualcuno dice che io sia ostinata e rompiscatole. Tutti dicono che io sia coraggiosa, e uno dei motivi è perché studio Fisica. Sì, è vero, è stata la scelta più folle della mia vita ma, quando l'ho fatta, sapevo che mi sarebbe piaciuto studiare come riassumere l’Universo in leggi concise e ben ordinate.

Ciò che non sapevo è che avrei avuto l’opportunità di lavorare in contesti interazionali, stravolgendo totalmente il mio punto di vista su molte cose, e che interagire con persone di culture diverse mi avrebbe messo ogni volta di buon umore, specie se a tavola o davanti a una birra; non sapevo nemmeno che avrei imparato a vivere lontano da casa, sperimentando innumerevoli partenze e ritorni, ed i maledetti sentimenti contrastanti che ne derivano.

Oltre ciò che dice la gente, qualcosa ho imparato a capirla anch’io di me.

Mi piace osservare le persone per capire cosa c’è oltre la superficie. Non mi piacciono le persone banali, preferisco quelle che sembrano tali, ma poi nascondono dietro un mondo. Non mi piacciono gli anticonformisti a tutti i costi. Mi piace chi ascolta prima di parlare.

Mi piace l’ordine e l’armonia, ecco perché la danza è una mia grande passione: mi basta vedere un ballerino fare due pirouette o un grand jetè e sono felice.

Credo nel valore del cibo: tra cucinare e mangiare in compagnia non saprei scegliere cosa mi fa stare meglio. Mi diletto a preparare ricette sempre nuove, adoro alcuni piatti orientali, ma non rinuncerei mai ai sapori della mia terra.

Mi incuriosisce esplorare nuovi luoghi, ognuno con le sue tradizioni, ma fino ad ora niente è mai riuscito ad acquietarmi come il mare di Napoli col Vesuvio sullo sfondo. Per me dire Napoli è dire Massimo Troisi perché “Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino, e non m'ha mai parlato della pizza, e non m'ha mai suonato il mandolino”.

A proposito di casa e di ciò che mi piace, credo nel potere dell’aggregazione e dell’attivismo giovanile e, fortuna ha voluto che incontrassi persone con visioni a tratti uguali e a tratti opposte, ma che si combinano perfettamente, e trovano modo di esprimersi in quella che è Tutta n’ata storia. Personalmente, mi occupo della rubrica scientifica di questo sito, che mette sempre a dura prova la mia capacità di spiegare concetti complicati in parole semplici. Il titolo della sezione è “Dove andremo a finire?” e la risposta è in ogni articolo in cui si parla di futuro, sostenibilità ambientale, progresso scientifico e tanti altri fatti.