Aria di PummaRock: cosa succederà in quest’edizione?
A Sant’Antonio Abate ritorna il PummaRock! Quali sono le novità di questa edizione 2019? Ce lo dice Dario Caiazzo, direttore artistico del Festival musicale abatese: gli appuntamenti e il PummaRock Live Contest.
Bisogno di un concerto? Voglia di lasciarsi tutto alle spalle per qualche sera? Quest’anno ci pensa il PummaRock a risolvere i problemi! L’evento più atteso da ogni appassionato di musica, abatese e non, ritorna questa Primavera.
Noi di Tutta n’ata storia abbiamo incontrato Dario Caiazzo, da sempre tra gli organizzatori del Festival, per farci svelare qualcosa su questa nuova edizione. Cosa succederà? Quali saranno le novità?
Dopo un anno di stop, in cui la macchina PummaRock non ha mai smesso di lavorare, è arrivato il momento di accendere i motori e quest’anno il PummaRock lo fa partendo in quarta!
Due weekend di musica live: 27/28 aprile e 3/4 maggio. Uno lo scopo: la valorizzazione del nostro territorio attraverso la musica e le più svariate forme d’arte. Ed è proprio da questa mission che il Festival ricomincia: ci saranno infatti, oltre al classico “concertone” a cui il pubblico è abituato, due eventi in acustico a Villa Cuomo (il sito archeologico in Via Casa Salese a Sant’Antonio Abate) ed un altro all‘Isola Ecologica (in Via Lenze). Location scelte accuratamente e che vogliono in qualche modo dare un nuovo volto a questa edizione, che sarà ricca di novità, colpi di scena ed eventi “collaterali” che faranno da cornice al PummaRock e che saranno svelati poco a poco.
Dagli occhi e dalle parole di Dario si percepisce che la voglia di riprendersi lo spazio musicale che al PummaRock è stato in qualche modo negato è tanta. “Si ripartirà dal PummaRock Live Contest, la gara tra band emergenti, che anche quest’anno c’è e sul quale concentreremo le nostre forze in questo primo mese d’attesa“, ci ha spiegato il direttore artistico.
Dopo una prima scrematura fatta dalla giuria interna che si occupa di selezionare le richieste arrivate, “il Contest quest’anno prevederà una sorta di Contest in tour, che farà tappa in 3 locali di musica live della zona”.
Sono già stati svelati i nomi delle 15 band che parteciperanno a questa prima vera gara live (qui i nomi).
Si parte domenica 10 marzo al Tarumbò di Scafati, per poi proseguire il 21 marzo al Periferica Konnection di Fisciano e infine il 29 marzo le band suoneranno al First Floor Club di Pomigliano.
Durante ogni live si sfideranno 5 gruppi; a decretare il vincitore sarà il voto palese del pubblico presente. Ad ogni partecipante alla serata, infatti, verrà dato un gettone che lo renderà giudice. E voi non vorreste essere giudici per una
sera?
Alla fine saliranno sul palco del Festival 4 band (3 vincitrici delle serate e un’altra scelta tra i secondi posti da una giuria tecnica, la stessa che determinerà il vincitore).
Una gara a colpi di chitarra che porterà al primo posto un solo progetto, al quale verrà data la possibilità di incidere un brano in uno studio di registrazione e quella di ritornare l’anno successivo come open act dei “big”, sperando che il PummaRock gli porti tanta fortuna. E poi chissà se ci sarà qualche sorpresa per la finale…Nel frattempo, noi non abbiamo detto nulla!
Quello di questa edizione si prospetta un Festival in qualche modo nuovo, ma che rimane fisso sul suo obiettivo, ci ha tenuto più volte a sottolineare Dario: la rivalutazione di un territorio con l’idea di “usare” la musica per uno scopo nobile. D’altronde è lo stesso nome del Festival ad essere così legato a questa terra!
Per questo, siamo sicuri, che il duro lavoro, le notti insonni, le e-mail e le telefonate infinite per avere una line-up che rispetti i “principi” del PummaRock, alla fine ripagheranno con la risposta del pubblico, quello dei fedelissimi e non.
Si prospettano mesi pieni zeppi di live e di eventi a cui partecipare. E voi siete pronti a farvi attraversare dalla musica?
Tenete d’occhio la pagina del Festival, potreste averne bisogno!
“In direzione ostinata e contraria” come Fabrizio De André. Ascolto troppi dischi, vado a molti concerti e riverso le mie sensazioni su fogli Word scritti in Helvetica. La mia musica è sempre lì: tra i miei abissi e le mie montagne, pronta ad accogliermi come un vinile di Chet Baker. Faccio liste che lascio sparse in giro per casa, perché mi aiutano a mettere in ordine i pensieri, le idee e i film che devo assolutamente vedere prima di morire.
Mi piacciono: la politica che mi fa sentire viva, le storie dei matti e le storie folli, i luoghi abbandonati, Kurt Cobain, la violenza sul grande schermo, i tatuaggi, i nei, il mare d’inverno, l’Islanda e l’Africa, il numero 7 che mi ricorda che ci si può dedicare una vita intera alle passioni, Peaky Blinders e Vikings, la mia Albania, perdermi tra le Chiese e i vicoli di Napoli, l’orgoglio che ci metto nel dire che sono del Sud, il giradischi che ho comprato lavorando per qualche mese ad Amnesty International e la mia (ancora piccola) collezione di vinili.