Festa dei Popoli: tutti i colori della diversità a Salerno
Domenica 16 settembre torna a Salerno la Festa dei Popoli. Quattordici comunità si incontreranno a Piazza Concordia per un momento di convivialità e mutua conoscenza. L’appuntamento è alle 17.
Finisce ormai periodicamente sui quotidiani la deriva razzista che sembra aver preso anche la città di Salerno: controlli serrati nei confronti degli ambulanti, diatribe tra la comunità senegalese e il sindaco Napoli, la Lega che avanza imperterrita occupando spazi crescenti tra i cittadini. Una città sempre più “europea” dicono, tralasciando il più delle volte tutte le controindicazioni che l’aggettivo sta assumendo negli ultimi tempi, e Salerno – innegabilmente – si è presa anche quelle. Ma proprio come l’Europa, che tra un muro e l’altro ancora offre sprazzi di umanità e speranza, anche la bella città campana non manca di riservare piacevoli sorprese in termini di integrazione e inclusione sociale.
Il 16 settembre torna l’annuale appuntamento con la Festa dei Popoli, l’evento che, da ormai un decennio, racconta con i fatti la parte bella di Salerno, quella che ha accolto e integrato comunità provenienti da tutto il mondo facendo della diversità un vanto. Quelle comunità si incontreranno questa domenica in Piazza Concordia alle 17 per offrire “un insieme di ‘buone pratiche’ – si legge nel comunicato ufficiale – che favoriscono l’incontro tra diversi. Esperienza indispensabile in un momento storico come questo per contrastare il razzismo, per superare la paura, per abbattere i pregiudizi”. A impegnarsi in prima linea per conseguire questi obiettivi l’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, principale promotrice della manifestazione, messa in piedi col patrocinio del Comune di Salerno. Sono però tantissime le realtà che hanno collaborato all’organizzazione, dal Centro Missionario alla Caritas, fino a diverse associazioni attive nel comprensorio, tutte impegnate perché la Festa dei Popoli si faccia occasione di mutua conoscenza e presidio contro la dilagante intolleranza.
In tutto saranno 14 le comunità che animeranno Piazza Concordia: Italia, Polonia, Georgia, Romania, Ucraina, Gambia, Marocco, Senegal, Tunisia, Bangladesh, Filippine, India, Sri Lanka e Venezuela. Ognuna potrà esibirsi sul palco della kermesse e allestire il suo stand declinando a suo modo il tema dell’edizione, che per quest’anno è quello dei colori. Prima dell’intrattenimento, però, ci sarà spazio per la spiritualità: la serata si aprirà infatti con un momento di preghiera interreligiosa che vedrà fondersi buddisti, cattolici, cristiani evangelici, cristiani ortodossi, musulmani e sikh.
Ma non si tratta solo un momento per stare insieme. C’è in realtà molto altro dietro la Festa dei Popoli: per chi da dieci anni lavora alla buona riuscita dell’evento, quella è soprattutto dell’occasione per chiudere e portare all’attenzione comune un percorso che dura tutto l’anno, fatto di momenti di scambio e di crescita collettiva nella direzione di una città che sa di essere meticcia e ne va fiera. Quello di domenica sarà il secondo tentativo dopo che la manifestazione – prevista per il mese di giugno – fu rimandato a causa del maltempo. Ma neanche la pioggia, si sa, ferma l’antirazzismo.
Un incastro di contraddizioni croniche, a partire dal fatto che potrei scrivere di qualunque cosa ma che vado in crisi se si tratta di parlare di me. 30 anni, copywriter, giornalista e marketing manager. Laureata in lingue perché affascinata da tutto quello che non somiglia al posto in cui vivo. Sarà perché vivo in un paese piccolo, dove per i sogni a volte sembra non esserci spazio, allora ogni tanto vorrei infilarli in valigia e portarli con me all’estero. Viaggi brevi però, perché credo anche nelle radici, continua a leggere