Quattro chiacchiere con Lorenzo Marone: l’autore dei super-normali-eroi
Lorenzo Marone, scrittore e giornalista napoletano, autore di quattro romanzi in tre anni e con nuovi progetti già in cantiere, qualche giorno fa ha presentato il suo ultimo libro “Un ragazzo normale” a Nocera Inferiore (SA). Noi c’eravamo e ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere sui suoi lavori, sui suoi “super-normali-eroi” e su tanto altro ancora…
Chi è il vostro supereroe preferito? E cosa, secondo voi, rende gli eroi tali? Superpoteri, invisibilità, super forza, possibilità di volare… Tutto giustissimo! Eppure, leggendo i libri di Lorenzo Marone, potreste cambiare idea; ognuna di queste super facoltà potrebbe sembrarvi nulla di fronte al potere più super di tutti: essere normali.
Non è un caso, infatti, che l’ultimo romanzo di Marone si intitoli “Un ragazzo normale”, e di “super-normali-eroi” se ne incontrino diversi. C’è Mimì, ragazzino nerd con strane passioni; superpotere: ambire ad un futuro con spazio e libertà. C’è il clochard Matthias; superpotere: super vista, nonostante la sua cecità. E, ancora, ci sono i familiari di Mimì, il cane Beethoven, gli amici del palazzo, gli abitanti del quartiere; c’è una Napoli il cui superpotere è restare nuda quando è coperta da neve. E, poi, c’è Giancarlo che, secondo Mimì, è un Supereroe vero, uno di quelli con la “S” maiuscola, perché combatte i cattivi a colpi di penna. Già, il Giancarlo in questione è Siani, giornalista “abusivo” de Il Mattino, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985. Però, “non è un romanzo su Giancarlo Siani, ma con Giancarlo Siani”, come ha sottolineato lo scrittore. Non vi sveliamo di più su “Un ragazzo normale” – come non fa nemmeno più di tanto Lorenzo Marone durante le presentazioni del libro – perché non vogliamo togliervi il piacere derivante dalla frenesia di sfogliare una pagina dopo l’altra per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sulla storia.
“Super-normali-eroi” si trovano anche negli altri libri dell’autore napoletano. Come il super burbero Cesare Annunziata de “La tentazione di essere felice”, o come il super introspettivo Erri de “La tristezza ha il sonno leggero”. O come Luce di “Magari domani resto”, la ragazza “capa tosta” col superpotere di prendere la vita di petto.
Dei suoi “super-normali-eroi” e, più in generale, dei suoi libri – ma non solo – abbiamo parlato proprio con Lorenzo Marone, che lo scorso 6 settembre ha presentato “Un ragazzo normale” alla libreria Ubik di Nocera Inferiore (SA). Al termine dell’evento ha rilasciato un’intervista a noi di Tutta n’ata storia. Ecco cosa ne è venuto fuori.
Da “La tentazione di essere felici” a “Un ragazzo normale”, passando per “La tristezza ha il sonno leggero” e “Magari domani resto”. Negli ultimi tre anni ci ha regalato tanti personaggi, che per noi lettori sono diventati un po’ degli amici da salutare una volta terminati i libri. Per lei che, invece, ne è in qualche modo il papà, cosa rappresentano oggi? Ogni tanto torna a chiacchierarci?
Ognuno dei personaggi dei miei libri descrive una parte di me che descrive una parte della mia vita. Non li abbandono mai. Quello a cui sono più legato, forse, è Cesare Annunziata (protagonista dell’opera prima “La tentazione di essere felici”, ndr), ma perché è cominciato tutto con lui.
Tutti i suoi romanzi sono ambientati a Napoli. Visto che l’ultimo ci riporta agli anni ’80 e ci racconta la Napoli del passato, secondo lei, ora Napoli come è cambiata?
Di fatto, i miei tre precedenti romanzi raccontano Napoli, nelle sue diverse sfaccettature. Ho parlato sia della Napoli del Vomero che di quella dei Quartieri Spagnoli, e l’ho fatto a modo mio. Anche quando ho ambientato le vicende nei quartieri partenopei, ad esempio, ho preso come protagonista una ragazza appartenente ad una famiglia per bene, che col suo carattere forte lottava per non farsi mettere i piedi in testa (Luce di “Magari domani resto”, ndr). Nel mio piccolo, cerco di far emergere le positività di Napoli, perché il nero c’è, lo conosciamo ed è anche sovraesposto; c’è, però, tutta un’altra serie di parti della città che è poco raccontata, caratterizzata da normalità e vie di mezzo.
A proposito di “Magari domani resto”, ha chiamato il cagnolino che fa compagnia alla protagonista come una canzone di Pino Daniele, “Alleria”. Visto che anche noi abbiamo preso in prestito il titolo di una canzone di Pino per il nome della nostra associazione, le vogliamo chiedere: perché proprio Pino e perché proprio quella canzone?
Pino Daniele per la mia generazione ha rappresentato un punto di riferimento, il lutto è stato duro da digerire. Questo libro l’ho scritto quando il dolore per la sua perdita era ancora fresco e il nome al cagnolino è voluto essere un omaggio, un modo quasi per elaborare la scomparsa. Ho scelto proprio “Alleria” per il verso “e saglie a’ voglia d’alluccà”, che penso ritragga in pieno il personaggio della protagonista.
Parlando, invece, del suo ultimo romanzo “Un ragazzo normale”, l’eroe che ha scelto in qualche modo come simbolo – tanto che la sua maschera è presente anche in copertina – è Spider Man. Forse perché è il più “super-normale-eroe” tra tutti?
Ho scelto Spider Man in primis perché è stato il mio supereroe preferito ed ora è quello di mio figlio. Poi, sì, perché è il più normale tra i supereroi, quello che alla sua vita a combattere il male affianca una normalissima quotidianità, con una famiglia, degli amici, una fidanzata, tanti problemi… E fa capire quali sono i poteri che contano.
Ultima domanda, quella di rito. Fra meno di un mese (dal 5 al 7 ottobre), la vedremo nei panni di direttore editoriale di “Ricomincio dai Libri”. A parte la Fiera del Libro di Napoli e al nuovo romanzo già annunciato e in stesura, cosa riserverà l’imminente futuro a Lorenzo Marone?
Allora, quest’inverno dovrebbero iniziare le riprese per la trasposizione cinematografica di “La tristezza ha il sonno leggero”; quindi, per fine 2019 il film dovrebbe essere pronto. Poi, come hai anticipato, ad ottobre ci sarà “Ricomincio dai Libri” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e a novembre uscirà una raccolta dei “Granelli”, i pezzi che scrivo su Repubblica. E l’anno prossimo, infine, arriverà il nuovo romanzo. Non vi dico di più!
Insomma, tanti progetti in cantiere per Lorenzo Marone e per chi già lo segue o lo inizierà a seguire. Chissà quali saranno i “super-normali-eroi” protagonisti dei suoi prossimi lavori; chissà quale di loro diventerà il preferito di ognuno dei lettori; chissà se riuscirà a far avvicinare ai libri e alla cultura più in generale qualcuno che ne è ancora lontano. Noi, nel nostro piccolo, possiamo suggerirvi che ne vale la pena: i “super-normali-eroi” dei libri insegnano a capire quali sono i superpoteri che conviene avere o guadagnarsi, a riconoscere chi sono i supereroi che vale la pena definire tali e ad accorgersi che pure noi, sotto sotto, possiamo sentirci supereroi; almeno un po’, almeno ogni tanto, super-normali-eroi.
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere