Sant’Antonio Abate: sai dov’è l’isola…ecologica?
Di isole ne esistono tante: alcune hanno ispirato la letteratura, altre hanno ospitato carceri inaccessibili o confinato generali e imperatori. Dal prossimo 2 luglio, anche Sant’Antonio Abate avrà la sua isola e, fortunatamente, è ecologica.
Nel Pacifico, a partire dagli anni ’80, esiste un’isola molto particolare -la “Pacific Trash Vortex“- con estensione maggiore rispetto agli Stati Uniti, che non ha niente a che vedere con villeggiatura e resort: è fatta interamente di spazzatura, plastica e altri rottami.
Che lo smaltimento dei rifiuti e, in generale, l’inquinamento ambientale siano questioni cui l’uomo moderno è costretto a far fronte, è fuor dubbio: ma che ruolo assume, in relazione a un fenomeno così delicato, una piccola comunità come Sant’Antonio Abate?
I dati riportati sul sito di Am Tecnology slr, società che si occupa della raccolta rifiuti nel nostro e in alcuni comuni limitrofi (Lettere, Castellammare, Striano, Santa Maria La Carità, Terzigno, Ravello e Sant’Agnello) registrano un progressivo aumento della percentuale di rifiuti abatesi riciclati, dal 37% del 2014 al 47% del 2016. La media abatese è però sensibilmente più bassa rispetto a quella dei comuni di Striano (dal 58% del 2014 al 79% del 2016), di Santa Maria La Carità (dal 51% al 64%) e di Terzigno (dal 48% al 79%). Il sito della società, con sede a Peschiera Borromeo (Milano), fornisce pochi altri dati e, purtroppo, nessuna informazione relativa ai processi di riciclaggio e al trattamento dei rifiuti raccolti.
L’apertura dell’isola ecologica rappresenta un decisivo passo avanti per la comunità abatese verso l’orizzonte della piena sostenibilità ambientale. Come ribadito dall’Amministrazione, la struttura, sita in via Lenze, “non è una discarica ma un impianto di trattamento dei rifiuti con la funzione di implementare la raccolta differenziata e disincentivare l’abbandono dei rifiuti”. I cittadini avranno la possibilità di conferire personalmente i rifiuti nell’impianto e di ottenere premialità di tipo economico.
Muove, inoltre, verso la direzione della tutela della salubrità dell’aria, il provvedimento con il quale si vieta, per il periodo estivo, l’accensione di roghi volti ad eliminare sterpaglie e potature. I cittadini interessati, destinando tale tipo di rifiuti all’isola, contribuiranno certamente a rendere il paese più sano e civile.
Tutelare l’ambiente, infatti, è un dovere morale e civile cui tutti i cittadini sono chiamati. In questo quadro, la raccolta differenziata -insieme con la nuova isola ecologica- appare, per Sant’Antonio Abate, un’enorme opportunità per dimostrarsi una comunità all’avanguardia. Di un ambiente salubre beneficiamo tutti.
Classe 1995 e svariati sogni nel cassetto. Diritto, politica e astronomia sono le mie passioni: razionale al punto giusto, nel tempo libero mi lascio affascinare dall’infinito. Passerei intere giornate a leggere classici perché in uno vi ho letto che “la bellezza salverà il mondo”. E ci credo follemente.