“Sant’Antonio Abate – tra identità e memoria storica”: n’ata storia di Agorà Abatese

“Tutti i cittadini dovrebbero conoscere il patrimonio storico del proprio paese e contribuire alla sua crescita culturale e civile”. È proprio questo lo spirito che ha guidato il movimento associativo Agorà Abatese nella realizzazione dell’ ultimo lavoro: un libro che ci racconta chi siamo e da dove veniamo.

È in questa direzione che viaggia lo spirito del movimento associativo Agorà Abatese, che da anni svolge attività di ricerca storica sul nostro territorio. Ogni abatese ha in casa, nella libreria, oppure accantonato da qualche parte senza neanche saperlo, qualcuno dei tanti libri su Sant’Antonio Abate, che vede tra gli autori almeno uno dei tre storici del territorio: Gerardo Sorrentino, Vincenzo D’Aniello e Giovanni Alfano.

Il nostro paese, grazie a quest’attività di ricerca portata avanti ormai da decenni, con costanza e dedizione, possiede un bagaglio culturale e una quantità di fonti storiche invidiabile. Ma a cosa serve questa ricchezza di materiale, se non viene diffusa tra i cittadini, per permettergli di conoscere meglio chi sono e da dove provengono? È per questo motivo che i tre prof. hanno scelto di fondare Agorà Abatese e dare vita ad un progetto che va ben oltre le sporadiche pubblicazioni a cui erano soliti fino a qualche anno fa.

Un progetto che vuole rivolgersi all’intera comunità abatese e a tutte le generazioni, includendo e coinvolgendo quindi le scuole, le associazioni, e non solo. Esso prevede tre fasi: la pubblicazione di un volume dal titolo “Sant’Antonio Abate- tra identità e memoria storica”, l’installazione di pannelli descrittivi dei siti storici abatesi da collocare all’ingresso del Comune, e la realizzazione di una segnaletica turistica interattiva, da installare presso i principali luoghi d’interesse del paese, e che grazie alla collaborazione del Comune sarà collegata ad un’app completa di informazioni storiche, ancora in fase di elaborazione.

Se è vero che ognuno dovrebbe conoscere e prendere consapevolezza del proprio territorio per poterne contribuire alla crescita, allora sarebbe da chiedersi quali sono le potenzialità del nostro paese e come le si potrebbe valorizzare al meglio. Gli autori del libro e fautori dell’intero progetto sono riusciti a trarre delle conclusioni tanto interessanti, quanto concrete, passando attraverso una dettagliata analisi storica, che include gli aspetti economici e culturali della nostra madre terra, ed è illustrata tra le pagine del volume sopra citato. Essi hanno provato a sintetizzare il loro lavoro per noi, come segue.

“Il territorio abatese da millenni era collegato dalla strada Nuceria-Stabiae che ne ha determinato il suo sviluppo. Possiamo individuare tre cicli storici, i primi due interessanti la zona pedemontana, il terzo soprattutto la zona pianeggiante (la prima a sud e la seconda a nord della Nuceria-Stabiae):

epoca romana → nascita di ville rustiche ricche di prodotti agricoli (produzione di vino e olio, coltivazione di frutteti e orticoli) e dimore di centurioni romani; tale sviluppo fu interrotto dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che seppellì la zona di ceneri e lapilli. Successivamente, durante la ripresa della vita abitativa, nel 553 d.C., la zona divenne anche teatro di guerra, con lo svolgimento dello scontro finale della guerra greco-gotica su suolo abatese, che si concluse con l’uccisione del re Teia, e la sconfitta definitiva dei goti sul territorio italiano.

epoca rinascimentale → dopo l’anno mille si assisté ad una ripresa economica, che vide il sorgere di numerose masserie agricole, che riportarono il territorio all’antico splendore; tale epoca ha riconosciuto anche uno sforzo notevole per il processo di bonifica delle paludi e degli acquitrini della zona pianeggiante a Nord dell’arteria Nuceria-Stabias.

epoca “moderna” agli inizi del 1900 ebbe luogo una rinascita agricola che vide lo sviluppo della zona pianeggiante, grazie all’introduzione della coltivazione del pomodoro e all’impianto di numerose industrie conserviere, che raggiunsero l’apice della produzione intorno alla metà degli anni ‘50, e determinarono la ricchezza del paese e dei suoi abitanti. Parallelamente, nella zona di pianura, sorsero numerose coltivazioni floricole che, in una con il pomodoro, costituirono in quegli anni la ricchezza del paese.

Ognuna delle tre epoche ha lasciato la sua impronta culturale e archeologica, oggi da noi ereditata. Ricordiamo solo alcuni dei luoghi che costituiscono il nostro patrimonio: i luoghi di culto, tra cui l’antica Chiesetta di Sant’Antuono, sottostante l’attuale Congrega dell’Immacolata, e recentemente restaurata; le ville rustiche, tra cui villa Cuomo, in via Casa Salese; le masserie, tra cui la Frezza-Ventimiglia-Chierchia, nei pressi del Cimitero.

Concluse queste fasi storiche, il paese è ancora oggi alla ricerca di una nuova identità economica, che in epoca di globalizzazione non è facile da trovare; non è auspicabile puntare sul settore conserviero del pomodoro, in quanto il territorio risulta ormai quasi del tutto urbanizzato; così come il settore floricolo risulta attualmente in crisi; tuttavia, le possibili strade percorribili sono molteplici, fra queste:

-urge l’approvazione di un PUC per definire lo sviluppo dell’edilizia del paese nell’ottica dell’area metropolitana;

-la posizione strategica, di facile collegamento con le zone turistiche di Pompei, penisola sorrentina e costiera amalfitana rappresenta una risorsa da tenere in considerazione, ma è necessaria una rete viaria efficiente, per l’ottimizzazione del traffico;

-è importante che l’amministrazione favorisca la nascita di piccole strutture alberghiere e di accoglienza sia per dare la possibilità ai turisti di gustare prodotti tipici locali, di buona qualità, sia per facilitare i collegamenti con le principali mete turistiche limitrofe.”

Questo è solo un assaggio della storia del nostro territorio, ma è bastato a farci capire che non possiamo continuare ad ignorare tutto il resto c’è da sapere!

Per scrivere “Tutta n’ata storia” c’è bisogno di conoscere quella che c’era prima, ecco perché abbiamo iniziato a leggere il libro. Nel caso voleste fare lo stesso, recatevi presso un’edicola della zona per acquistarlo; oppure, contattateci e potrete venirlo a ritirare nella nostra sede.

Il costo del volume “Sant’Antonio Abate- tra identità e memoria storica” è di 10€.

Per info:

Cell. 345 491 3330 (Feliciana)
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