Autismo: come il mondo in una bolla

Il 2 aprile cade la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo. Nonostante spesso la giornata passi inosservata, quest’anno a Sant’Antonio Abate si è deciso, nel weekend immediatamente successivo, di celebrarla. Domenica 8 aprile si terrà “Blu-Aperi”, una mattinata dedicata al Disturbo dello Spettro Autistico, organizzata dal Comune di S. Antonio Abate e dall’associazione TAM – Tieni a mente.

Le ricerche dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) evidenziano che i disturbi dello Spettro Autistico interessano 1 persona su 150. Parlare di Disturbo dello Spettro Autistico significa parlare di un disturbo eterogeneo che tiene insieme, con una sola dicitura, una serie di patologie che venivano precedentemente diagnosticate singolarmente come – ad esempio – sindrome di Asperger, disturbo disintegrativo dell’infanzia, sindrome di Rett o il disturbo propriamente detto autistico, tutti accomunati da un serie di deficit legati ad interazione sociale e ad alterazioni comportamentali.

Il termine autismo (dal greco αυτός – sé stesso), è stato coniato da Eugen Bleuler, psichiatra svizzero, per descrivere individui assorbiti da esperienze interiori. Ma l’autismo – “modernamente inteso” – è stato riconosciuto e descritto per la prima volta nel 1943 dallo psichiatra Leo Kanner, che parlò di autismo infantile precoce: “Fin dall’inizio vi è un’estrema solitudine autistica, per cui, ogni qualvolta sia possibile, il bambino trascura, ignora, vieta l’accesso a qualunque cosa provenga dall’esterno”.
La sindrome si manifesta, infatti, fin dalla prima infanzia e accompagna l’individuo per tutta la vita, con svariate possibilità di adattamento e di acquisizione di autonomia personale.

L’autismo è un mondo complesso, eterogeneo, apparentemente incomprensibile e inaccessibile.
L’iniziativa Blu-Aperi, promossa dal Comune di S.Antonio Abate, con la collaborazione dell’associazione TAM – Tieni A Mente (che nasce con l’obiettivo di sostenere chi quotidianamente vive disagi emotivi e sociali), rappresenta l’occasione di accedere, per quanto possibile e seppur minimamente, a quel mondo complesso; un’occasione per farne esperienza.
Domani, domenica 8 aprile, presso la Villa Comunale di S.Antonio Abate, alle ore 10:30, si terrà un aperitivo a cui chiunque potrà prendere parte. Nulla di strano fin qui, tranne per il fatto che i partecipanti dovranno riuscire a fare la loro ordinazione legati e imbavagliati, privati cioè dei loro “mezzi di comunicazione”. I loro pensieri/desideri verranno imprigionati in un corpo che non saprà come esprimersi.
E forse, così, già prima di farne esperienza, quel mondo è già un po’ comprensibile: chi prenderà parte al Blu-Aperi non potrà esprimersi, ma ciò non vorrà dire non avere nulla da esprimere. autismo

Chi soffre di autismo, infatti, è un individuo apparentemente statico e indifferente a ciò che lo circonda. Come chiuso in una bolla, insieme al suo multiforme mondo.
La sindrome è come una galassia: innumerevoli i corpi celesti che ne fanno parte, non tutti avvicinabili né conoscibili, ognuno coi suoi moti, con la sua composizione, la sua forma. Immobili a prima vista, eppure estremamente attivi, vivi.
Una dimensione poco nota all’opinione comune quando si parla di persone con Disturbi dello Spettro Autistico è la ricchezza del loro mondo interiore e l’intensità dei rapporti che si creano con le persone significative della loro vita”, scrive Marco Pontis, autore del testo Autismo e bisogni educativi speciali.

Che l’autismo ci riguardi, in qualche modo, da vicino o no, abbiamo la responsabilità di essere una società informata, in cui tutti i bambini possano sentirsi al sicuro. A nulla servono sguardi distaccati, intimoriti o compassionevoli; servono occhi consapevoli, disposti a guardare oltre lo spettro, per cercare – in altri occhi – tutto quello che l’autismo non sa dire: non sapere cosa prova una persona non vuol dire che non senta niente.
Rinnoviamo, perciò, l’invito. BLU-APERI – Domenica 8 aprile, ore 10:30, Villa comunale di S.Antonio Abate.

 

Il ferro è meno resistente di me, ma soffro e mi arrabbio tristemente e l’ira s’inorecchia al pianto. Muoio e rinasco tutti i giorni”.
Giovanni Bonioli, affetto da autismo

Marzia Mascolo

La più realista tra i sognatori, la più disfattista degli ottimisti. Una perfezionista, dicono in molti. Futuro architetto, innamorata dell’arte in ogni sua forma. Mi piace osservare, scovare il dettaglio sfuggito al primo sguardo. Camminare a testa alta, perché ho imparato che la prospettiva sa cambiare di continuo e - con gli occhi bassi - si perde tanta bellezza 
L’università mi ha trasformata in continua a leggere