“LA METAMORFOSI” DI KAFKA: CIÒ CHE APPARE STRANO PUÒ DIVENTARE NORMALE?
A volte è strano come un piccolo particolare può sconvolgere un’intera giornata o addirittura una vita: lo sa bene Gregor Samsa, protagonista de “La metamorfosi” di Franz Kafka.
Dopo l’ennesima giornata lavorativa, uguale a tante altre, il protagonista va a letto; mai si sarebbe aspettato un risveglio così sorprendente. Infatti, la solita routine viene stravolta dalla sua trasformazione in un enorme insetto. I familiari non sono più in grado di comprenderlo e assistono impassibili al lento abbandono di Gregor, che diviene mano a mano sempre più parte di un mondo non umano.
Lo stile di Kafka rende direttamente il lettore partecipe degli eventi, come se fosse egli stesso un parente di Gregor. Il punto di vista non è statico e si passa dal sapere quello che fa il povero scarafaggio a quello che accade nella cucina con la famiglia riunita in un batter d’occhio. Il tema triste del romanzo viene interrotto dall’apparente ripresa della vita quotidiana, che sembra riportare un barlume di normalità nell’esistenza della famiglia Samsa; sembra, appunto.
“La metamorfosi” può essere letta in chiave simbolica: i cambiamenti fanno parte della nostra vita, alcuni sono irreversibili e ci impediranno di vivere come prima, strappandoci dalla nostra quotidianità, ma è possibile adattarci, trasformando quel che appare strano nella nostra nuova normalità; reazioni altrui comprese, però.
Sono Anna Pia e sono una studentessa che sogna in grande. Forse questo mio “difetto” è una conseguenza del fatto che legga molto; penso che, citando Tyrion Lannister, “la mente dipende dai libri come la spada dall’affilatura”, per questo leggo. Di tutto. Dai romanzi storici ai fantasy, senza sdegnare i romanzi neri o gialli. Non ho un libro preferito ma ce ne sono molti che rileggerei volentieri, continua a leggere