“SE IO AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO”: IL 1º MARZO TOCCA A LUCIO DALLA
Ritorna l’appuntamento con “Se io avessi previsto tutto questo”, la rassegna musicale organizzata dall’ Ass. Musicale “il trillo parlante” a cui anche noi di “Tutta n’ata storia” stiamo collaborando.
Dopo il successo del primo incontro con Fabrizio De Andrè (qui la gallery dell’evento–>http://bit.ly/2odZpNk), dove la musica è stata messa al centro e grazie ad un clima informale e suggestivo è stata raccontata e rivissuta la vita e l’essenza dell’autore.
Questa volta toccherà a Lucio Dalla, il cantautore bolognese, scrittore e compositore di alcune tra le più belle canzoni italiane: un omaggio che gli spettava di diritto e che arriva proprio nei giorni del “ricordo” di Dalla.
Lucio Dalla è stato un innovatore, uno a cui le etichette sono state sempre strette, tanto da sperimentare e fare bene i più svariati generi: dal jazz alla canzone napoletana, per citarne solo alcuni. Un artista eclettico che ha saputo distribuire comicità, riflessione e poesia nei suoi 50 anni di carriera. E che sarebbe quasi impossibile riassumere in queste poche righe.
Per questo vi invitiamo a venirlo a conoscere meglio insieme a noi.
Quella del 1º marzo sarà una serata di “ascolto collettivo”, pensata per chi vuole rivivere, cantare e riflettere su Lucio Dalla o anche per chi vuole scoprire il cantautore.
Ascoltare musica insieme ad altri è un’esperienza che consigliamo a tutti di fare e che vuole far riflettere sull’importanza che ha questa nelle nostre vite. Tutto ciò che ci accompagna è fatto di musica e per una sera è giusto metterla al centro.
“Educare all’ascolto” è quello che i ragazzi de “Il Trillo” stanno cercando di fare. E noi siamo felici di poter collaborare alla diffusione di un messaggio così positivo.
Per questo il 1º marzo venite nella sede de “Il Trillo Parlante” in Via Salette 215 a Sant’Antonio Abate, a farvi rapire completamente dalle note e dalle parole di Dalla.
Siamo sicuri che ne uscirete soddisfatti ed entusiasti.
Provare per credere!
Restate sintonizzati con noi per ulteriori informazioni.
“In direzione ostinata e contraria” come Fabrizio De André. Ascolto troppi dischi, vado a molti concerti e riverso le mie sensazioni su fogli Word scritti in Helvetica. La mia musica è sempre lì: tra i miei abissi e le mie montagne, pronta ad accogliermi come un vinile di Chet Baker. Faccio liste che lascio sparse in giro per casa, perché mi aiutano a mettere in ordine i pensieri, le idee e i film che devo assolutamente vedere prima di morire.
Mi piacciono: la politica che mi fa sentire viva, le storie dei matti e le storie folli, i luoghi abbandonati, Kurt Cobain, la violenza sul grande schermo, i tatuaggi, i nei, il mare d’inverno, l’Islanda e l’Africa, il numero 7 che mi ricorda che ci si può dedicare una vita intera alle passioni, Peaky Blinders e Vikings, la mia Albania, perdermi tra le Chiese e i vicoli di Napoli, l’orgoglio che ci metto nel dire che sono del Sud, il giradischi che ho comprato lavorando per qualche mese ad Amnesty International e la mia (ancora piccola) collezione di vinili.