L’INDIA DE “LA BIBLIOTECA DEI MILLE LIBRI”
La “Biblioteca dei mille libri” è il romanzo d’esordio di Irfan Master, che ci racconta la storia di Bilal, un ragazzino la cui vita sarà sconvolta da una sua bugia raccontata per proteggere il suo adorato bapuji (il padre) dagli eventi che stanno distruggendo la loro amata India. La narrazione è ambientata in un momento cruciale della storia del Paese: i frenetici anni ’40, periodo della disgregazione dell’India e della nascita della Repubblica Islamica del Pakistan.
Gli eventi storici che fanno da sfondo al romanzo plasmano le menti dei personaggi, le loro decisioni e i loro rapporti. Non si possono capire le scelte del giovane Bilal e dei suoi amici senza immedesimarsi in quell’ambiente, cosa resa molto semplice dalla narrazione immediata e scorrevole. Il momento è teso, il conflitto può nascere da qualsiasi cosa, come una visita medica o una partita di cricket. Tuttavia, non mancano momenti calmi e dolci, come una tenera scena padre-figlio o il racconto di una normalissima giornata di scuola. Anche la quotidianità non è mai banale; infatti l’intero racconto è caratterizzato dall’intreccio tra ordinario e straordinario.
Un romanzo al cui termine non lascerà solamente quel tipico senso di vuoto, ma arricchirà il lettore con nuove conoscenze storiche: non si può non imparare, almeno per grandi linee, la crisi che ha attraversato l’India nella seconda metà del ventesimo secolo; e non solo.
Toccante è anche il rapporto tra Bilal e gli altri personaggi, a partire dai cari amici per terminare col padre. Rapporto da cui è impossibile sentirsi esclusi: chi legge diventa il protagonista dell’opera, disperandosi e gioendo con lui.
Sono Anna Pia e sono una studentessa che sogna in grande. Forse questo mio “difetto” è una conseguenza del fatto che legga molto; penso che, citando Tyrion Lannister, “la mente dipende dai libri come la spada dall’affilatura”, per questo leggo. Di tutto. Dai romanzi storici ai fantasy, senza sdegnare i romanzi neri o gialli. Non ho un libro preferito ma ce ne sono molti che rileggerei volentieri, continua a leggere