CASTEL DELL’OVO: la leggenda di Partenope e l’uovo magico
Sull´antico isolotto di Megaride, in una posizione paesaggistica davvero straordinaria, sorge il famoso Castel dell’Ovo.
Attaccato alla terraferma da un sottile collegamento artificiale, l’isolotto si presenta con una forma stretta e allungata che si protende verso il Golfo di Napoli, dal quale il castello si mostra come il primo tratto identificativo della città partenopea. E proprio dalla leggenda di Partenope inizia la lunga storia del Castello e di Neapolis.
Si narra, infatti, che proprio qui sia stata sepolta la famosa sirena che dopo aver tentato di sedurre Ulisse col canto, si suicidò per non esserci riuscita. Alla figura marina mitologica è legato anche il detto arcinoto e apparentemente inspiegabile “Vedi Napoli e poi muori”, che potrebbe essere la traduzione di “Vedi Partenope (la sirena), quindi stai per morire”.
L´idea che la fondatrice di Napoli fosse proprio una sirena nasce dal fatto che la città sia talmente bella e incantevole da averne le stesse pericolose doti seduttive.
Come la nascita di Napoli, anche quella del castello è legata ad un mito: la “Cronaca di Partenope”, scritta da Virgilio, vuole che sia lo stesso autore, ritenuto un mago, ad aver eseguito l’incantesimo dell´uovo magico, depositario di tutti i destini del sito e conservato in una caraffa di vetro piena d´acqua chiusa in una gabbia di ferro e depositato in una stanza segreta del Castello (denominato allora “Castello Marino”), la cui rottura determinerebbe la rovina di Napoli.
La storia parte dal I sec. a.C., quando fu realizzata, ad opera di un certo Lucullo, la prima costruzione su Megaride, ovvero un’imponente costruzione simile alle ville romane. Durante le incursioni barbariche la villa fu fortificata e divenne luogo di prigionia che accolse l´ultimo imperatore romano Romolo Augustolo. Ancora oggi il castello si presenta come un piccolo villaggio.
A partire dal 1154 con la dinastia dei Normanni e fino alla fine del XIX secolo, la fortezza subisce numerose trasformazioni riguardo la struttura e le funzioni presenti al suo interno.
Il Castello si articola su tre livelli, collegati da stradine interne che portano alla terrazza superiore da cui è possibile ammirare Neapolis dal mare (vista concepibile solo ed esclusivamente da qui).
Affacciandoci invece verso il basso, notiamo come il Castello sembra che nasca dalle acque del Golfo e pian piano si modelli architettonicamente verso l´alto: ciò è possibile perché la struttura delle mura è fatta di Tufo Giallo Napoletano, materiale di cui è costituito anche l´isolotto di Megaride.
Riferimento bibliografico: “Architettura Fortificata in Campania.
Quaderni dell´Istituto Italiano dei Castelli Castel dell´Ovo, dalle origini al secolo XX” 2°edizione”
Sono Gabriele, studio architettura nella splendida cornice di Napoli e scrivo per Tutta N’ata storia insieme ad un gruppo di amici ormai da un bel po’, nella convinzione di riuscire a reinventarsi sempre, nonostante tutto. Questa esperienza è nata quasi per caso ed insieme a tante altre ha fatto di me la persona che sono oggi, una persona diversa da ieri e anche da domani, che non vuole mai smettere di crescere e di imparare continua a leggere