IL CARNEVALE ABATESE STA TORNANDO: DUE GIORNI DI COLORATA SPENSIERATEZZA
“La vida es un Carnaval”, dice una famosa canzone che invita a pensare positivo, a dimenticare le angosce con la musica e a ricordare che la vita è bella. Ma se fate parte di quella categoria di persone che sono troppo pragmatiche per credere che tutta la vita sia un “Carnaval”, concedetevi almeno qualche giorno di colorata e melodica spensieratezza. Due giorni, per la precisione: domenica 11 e martedì 13 febbraio, quando è in programma il Carnevale abatese.
Resiste al tempo, alle critiche e alle criticità l’evento che regala maschere, musiche e balli a Sant’Antonio Abate, e che il paese aspetta con ansia, pronto ad accogliere pure i tanti abitanti di cittadine limitrofe che non mancano l’appuntamento.
La manifestazione è organizzata dal Comune di Sant’Antonio Abate e dalla Pro Loco Paese Mio, e vede protagonisti cinque carri allegorici – realizzati da altrettanti team di carristi del territorio – e alcuni gruppi di ballo.
Si inizia domenica 11 febbraio. Alle ore 10.00, in Piazza don Mosè Mascolo, verranno esposti per la prima volta i carri: “Horror Park” del gruppo Africano; “I Puffi” del gruppo Black Jack 21; “Goldrake” del gruppo Dionisio; “La luce di Totò contro le tenebre della tristezza” del gruppo Enigma; “Battito animale” del gruppo “Nikkinella”. Tutti questi carri, insieme a coloratissimi ballerini e ballerine di ogni età, sfileranno per le strade del paese dalle ore 16.00, con partenza da via Stabia e arrivo nel centro cittadino.
Martedì 13 febbraio il programma si replica in toto. Unica variazione, il percorso: si partirà, infatti, da via Roma, per illuminare e far ballare l’altra parte del paese; meta finale resta Piazza don Mosè Mascolo.
Al solo immaginare le strade del paese ricche di luci, musiche e colori, con l’entusiasmo che traspare negli occhi dei più piccoli e non solo, qualcuno già starà iniziando a canticchiare motivetti carnevaleschi e a dilettarsi in movimenti di danza. Il Carnevale abatese, tra difficoltà più o meno quotidiane da dimenticare almeno per qualche giorno, sta tornando. Prepariamoci!
“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate.
Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere